Molestie sessuali a studentesse, denunciato “stimato professore” di liceo

Ladro seriale

Uno “stimato professore” di storia e filosofia di un liceo cittadino è stato denunciato per molestie sessuali alle studentesse e, riconosciuti “gravi indizi di colpevolezza”, è stato interdetto dalla professione di docente per la durata di un anno. Il docente viene descritto con una carriera impeccabile ed una lunga esperienza nell’insegnamento, tanto da farlo apparire come un punto di riferimento per i suoi studenti, di cui amava circondarsi anche nell’ambito di attività extrascolastiche.

Un’accurata indagine della Polizia di Stato di Novara ha invece scoperto che dietro a questo quadro rassicurante si nascondeva una terribile realtà. È stato accertato che il docente, con un vero e proprio comportamento seriale, individuava giovani studentesse di suo gradimento e, abusando del suo ruolo nonché insistendo sul fatto che occorresse svolgere degli approfondimenti assolutamente necessari in vista della maturità, o per il completamento di ricerche, fissava gli appuntamenti.

Sono state le stesse vittime che hanno rotto il muro di silenzio e con il loro racconto agli investigatori hanno consentito alla Squadra Mobile di Novara di avviare una lunga e delicata indagine, con cui appurare che l’insegnante, facendo leva sul proprio ruolo, induceva giovani allieve a sottostare ad approcci di natura sessuale.

 

 

 

Il professore fissava con le studentesse incontri privati in aule particolarmente appartate della scuola o, addirittura, presso la propria abitazione, durante i quali metteva in atto gli abusi, con baci, palpeggiamenti e contatti in varie parti del corpo, attuando un contatto fisico non voluto e dal quale le giovani, sebbene sopraffatte dall’insegnante e scioccate dal suo comportamento, cercavano di divincolarsi in ogni modo o, in alcuni casi, impietrite, erano costrette a subire.

Su delega della Procura di Novara gli agenti della Polizia hanno eseguito una perquisizione domiciliare sequestrando personal computer, telefonino e tablet dell’indagato, oltre ad aver ascoltato i racconti di alcune ragazze, allieve o ex allieve del docente, emerse a seguito dell’analisi del materiale probatorio.

L’attività ha consentito di raccogliere numerosi elementi probatori e suffragare il quadro accusatorio a carico dell’insegnante, già altamente circostanziato, che lo vedono autore di abusi sessuali in danno di almeno cinque studentesse, quattro appena maggiorenni ed una di 17 anni. È anche emerso che tali comportamenti avvenivano da anni.

Il GIP presso il Tribunale di Novara, su richiesta della Procura di Novara ha emesso nei confronti dell’insegnante la misura cautelare dell’interdizione dalla professione di docente per la durata di un anno, che è stata eseguita il 9 dicembre scorso. Ha infatti ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per ripetute violenze sessuali continuate, aggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale e dall’aver approfittato dello stato di inferiorità delle vittime, nonché integrati il pericolo di reiterazione del reato e quello di inquinamento probatorio.

La triste vicenda mostra comunque come la Polizia di Stato e le Istituzioni sono molto attente al contrasto di questi vili reati e ricordano che denunciare è l’unico modo per far emergere deprecabili comportamenti e porre fine ad incresciose situazioni che possono creare, nel tempo, anche dei danni psicologici alle fragili vittime.

 

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Molestie sessuali a studentesse, denunciato “stimato professore” di liceo

Ladro seriale

Uno “stimato professore” di storia e filosofia di un liceo cittadino è stato denunciato per molestie sessuali alle studentesse e, riconosciuti “gravi indizi di colpevolezza”, è stato interdetto dalla professione di docente per la durata di un anno. Il docente viene descritto con una carriera impeccabile ed una lunga esperienza nell’insegnamento, tanto da farlo apparire come un punto di riferimento per i suoi studenti, di cui amava circondarsi anche nell’ambito di attività extrascolastiche.

Un’accurata indagine della Polizia di Stato di Novara ha invece scoperto che dietro a questo quadro rassicurante si nascondeva una terribile realtà. È stato accertato che il docente, con un vero e proprio comportamento seriale, individuava giovani studentesse di suo gradimento e, abusando del suo ruolo nonché insistendo sul fatto che occorresse svolgere degli approfondimenti assolutamente necessari in vista della maturità, o per il completamento di ricerche, fissava gli appuntamenti.

Sono state le stesse vittime che hanno rotto il muro di silenzio e con il loro racconto agli investigatori hanno consentito alla Squadra Mobile di Novara di avviare una lunga e delicata indagine, con cui appurare che l’insegnante, facendo leva sul proprio ruolo, induceva giovani allieve a sottostare ad approcci di natura sessuale.

 

 

 

Il professore fissava con le studentesse incontri privati in aule particolarmente appartate della scuola o, addirittura, presso la propria abitazione, durante i quali metteva in atto gli abusi, con baci, palpeggiamenti e contatti in varie parti del corpo, attuando un contatto fisico non voluto e dal quale le giovani, sebbene sopraffatte dall’insegnante e scioccate dal suo comportamento, cercavano di divincolarsi in ogni modo o, in alcuni casi, impietrite, erano costrette a subire.

Su delega della Procura di Novara gli agenti della Polizia hanno eseguito una perquisizione domiciliare sequestrando personal computer, telefonino e tablet dell’indagato, oltre ad aver ascoltato i racconti di alcune ragazze, allieve o ex allieve del docente, emerse a seguito dell’analisi del materiale probatorio.

L’attività ha consentito di raccogliere numerosi elementi probatori e suffragare il quadro accusatorio a carico dell’insegnante, già altamente circostanziato, che lo vedono autore di abusi sessuali in danno di almeno cinque studentesse, quattro appena maggiorenni ed una di 17 anni. È anche emerso che tali comportamenti avvenivano da anni.

Il GIP presso il Tribunale di Novara, su richiesta della Procura di Novara ha emesso nei confronti dell’insegnante la misura cautelare dell’interdizione dalla professione di docente per la durata di un anno, che è stata eseguita il 9 dicembre scorso. Ha infatti ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per ripetute violenze sessuali continuate, aggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale e dall’aver approfittato dello stato di inferiorità delle vittime, nonché integrati il pericolo di reiterazione del reato e quello di inquinamento probatorio.

La triste vicenda mostra comunque come la Polizia di Stato e le Istituzioni sono molto attente al contrasto di questi vili reati e ricordano che denunciare è l’unico modo per far emergere deprecabili comportamenti e porre fine ad incresciose situazioni che possono creare, nel tempo, anche dei danni psicologici alle fragili vittime.

 

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