Poco meno di 3 mila euro (per la precisione 2.838,68). E’ la somma che il Comune di Novara dovrà pagare – e come prevede la normativa è stata portata in Consiglio comunale di ieri, giovedì 21 luglio, per essere riconosciuta come “debito fuori bilancio” – in seguito a una sentenza sfavorevole pronunciata dal Tar nella vertenza promossa dalla società Bit Mobility, concessionaria per il servizio di free floating in città, contro l’ordinanza firmata dal sindaco Alessandro Canelli lo scorso ottobre che estendeva l’obbligo dell’utilizo del casco anche ai maggiorenni.
Come ha ricordato l’assesore Teresa Armienti, il provvedimento del primo cittadino prevede «la riduzione della velocità dei monopattini nel centro storico, la conduzione a mano del mezzo nell’area della Ztl in determinate fasce orarie e l’obbligo di indossare il casco esteso anche ai maggiorenni». Contro quest’ultima disposizione la Bit Mobility ha presentato ricorso e il Tribunale amministrativo regionale del Piemonte le ha dato ragione: la materia, limitatamente a questo ultimo punto, non è di competenza comunale ma bensì statale e quindi l’amministrazione non poteva decidere nel merito.
Con questa sentenza a sfavore il Comune dovrà quindi accollarsi le spese del procedimento.