Potrebbe essere effettuata già nella giornata di oggi, venerdì 14 aprile, l’autopsia sul corpo di Julia Ituma, la pallavolista della Igor Novara morta ieri mattina precipitando dal sesto piano dell’albergo di Istanbul dove con il resto della squadra si trovava dopo aver giocato la sera precedente la partita di Champions league con la locale formazione dell’Eczacibasi.
La notizia è stata riportata dai media turchi, che danno ormai per certa la tesi del gesto volontario. Un’ipotesi ormai “accettata” dai vertici del club novarese, anche se ufficialmente la società ha confermato di proseguire nel suo silenzio stampa.
L’esame autoptico sarebbe stato disposto dal Procuratore generale dell’Anatolia, titolare dell’inchiesta giudiziaria. Sotto sequestro è da subito il cellulare della ragazza. Dal riscontro dei tabulati (telefonate ma anche messaggi), gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore della sfortunata pallavolista. In particolare con chi si sarebbe intrattenuta al telefono in un lasso di tempo compreso tra l’1 e 30 di notte (ora dove la sua compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela, ha detto di essersi addormentata) sino al momento della tragica fine, come documentato da un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell’albergo che riprendono Julia Ituma passeggiare nel corridoio, fermarsi e poi rientrare in stanza. E capire magari se qualcuno avesse poi tentato di contattare qualche altro componente del gruppo novarese.
Hanno nel frattempo raggiunto la città del Bosforo da Milano la madre di Julia Ituma e la zia. Le due donne sono assistite dal personale del Consolato generale d’Italia a Istanbul e della nostra ambasciata di Ankara, oltre che dal direttore generale della Igor Enrico Marchioni e dal medico sociale Federica Malgrati, entrambi rimasti in Turchia, mentre il resto della comitiva ha fatto il suo rientro a Novara nella serata di ieri.