«E’ veramente incomprensibile e inaccettabile che una richiesta di cassa integrazione straordinaria che coinvolge oltre 100 lavoratori della M&Z Rubinetterie non abbia una risposta da quasi tre mesi». A parlare è il segretario nazionale della Fim Cisl, intervenuta, come segreteria nazionale, nei giorni scorsi direttamente al Ministero del Lavoro. «Ci è stato risposto che il problema riguarda le risorse destinate alla cigs per cessazione di attività. Siamo a conoscenza che è stato coinvolto da tempo l’Inps e che sta provvedendo alla rendicontazione per recuperare le risorse stanziate e non utilizzate. A seguito dei nostri interventi è in corso una interlocuzione tra Inps e Ministero del Lavoro per sbloccare la situazione in pochi giorni. Abbiamo ribadito con forza e determinazione che tutto questo è assurdo, auspichiamo che l’intervento, che abbiamo fatto ai massimi livelli, porti rapidamente ad una soluzione positiva della vertenza, diversamente nei prossimi giorni decideremo insieme ai lavoratori altre iniziative».
«Non è possibile – conclude – che 100 lavoratori e le loro famiglie rimangano senza risposte e quindi senza coperture economiche, nonostante abbiano il diritto di utilizzare una legge dello Stato che prevede la cassa integrazione per cessazione di attività».
Intanto, sul versante regionale, all’orizzonte, per venerdì della prossima settimana, un incontro tra la delegazione di M&Z con il presidente Cirio, l’assessore Chiorino e il consigliere Lanzo. «Siamo al fianco dei lavoratori – dice il consigliere – per trovare una soluzione».
Per l’azienda ormai chiusa, nelle ultime due settimane si sono susseguiti molti interventi, a partire dal 28 maggio quando i lavoratori avevano dato vita ad un presidio davanti alla Prefettura di Novara, dove era in corso un incontro. All’indomani del presidio il consigliere regionale novarese Riccardo Lanzo aveva portato la questione all’attenzione del presidente Cirio auspicando un “intervento straordinario” da parte della Regione. Il 12 giugno l’assessore regionale Chiorino aveva ripreso carta e penna e aveva nuovamente scritto al ministro Catalfo sollecitando un intervento urgente per tutelare i lavoratori.
Sui tavoli romani la complessa vicenda è stata portata dal senatore novarese Gaetano Nastri (FdI), con un’interrogazione ai ministri di Lavoro e Politiche sociali, e Sviluppo Economico, mentre «il Pd è al lavoro – fa sapere l’onorevole Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd a Montecitorio – Siamo in presenza di una situazione limite sulla quale dobbiamo intervenire sotto il profilo legislativo. Insieme con la collega Debora Serracchiani, capogruppo democratico in commissione lavoro, abbiamo sollevato la questione al ministero del Lavoro, e abbiamo chiesto di riformulare il decreto rilancio tenendo presente anche questa fattispecie».