Anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio celebrerà il Natale offrendo un pranzo per gli ultimi, i disabili, gli stranieri, le persone senza dimora, i malati e gli anziani soli. È Daniela Sironi, presidente di Sant’Egidio a spiegare che la volontà per queste feste di Natale è «concentrarsi sulla solitudine, soprattutto perché dopo il covid la solitudine ha modificato la realtà dei rapporti tra le persone che sono sole e non ricevono visite durante le feste».
Non solo, la scelta della Comunità è quella di favorire l’incontro tra giovani e anziani. «L’occasione è quella giusta per scambiarsi sorriso e qualche parole affettuosa di interesse personale e reciproco» aggiunge Sironi che spiega «raggiungeremo gli anziani con le visite e i biglietti di auguri scritti dai bambini delle classi di nove scuole primarie della città».
Un’iniziativa che nelle parole di Sironi «riscontra un grandissimo significato di affetto e commozione perché ricevere biglietto di auguri di un bambino per un anziano riallaccia non solo i ricordi ma è anche ponte con la vita».
Un’attenzione speciale è dedicata alle carceri «perché in quei luoghi ci sono persone che la solitudine la conoscono e portare loro un dono è segno di attenzione e rottura di una solitudine che diventa angosciante e senza via di uscita» ha concluso Sironi che rilancia la marcia della pace organizzata il 1 gennaio, che partirà alle 16 da piazza Cavour e si concluderà al salone Borsa per ascoltare testimonianze e scambiarsi gli auguri per l’inizio del nuovo anno.