Nei boschi di Oleggio per spacciare dove l’avevano già fermato: secondo arresto in pochi mesi

A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i carabinieri che l’hanno inseguito, ed evasione dai domiciliari

Torna nei boschi di Oleggio dove era già stato fermato qualche mese fa, a novembre. Secondo arresto nel giro di pochi mesi per A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i carabinieri che l’hanno inseguito, ed evasione dai domiciliari, perché non poteva uscire di casa ed era stato autorizzato dal giudice a venire a Novara solo per presentarsi a un processo. Invece, i militari l’hanno sorpreso a spacciare nella zona detta «La chimica» per la vicinanza alla ditta «Balchem Italia».

Effettuando dei servizi nella zona più volte monitorata per il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, in via Castelnovate a Oleggio, qualche giorno fa i carabinieri di Novara hanno visto un uomo che cercava di nascondersi, sdraiato per terra. Insospettiti dal comportamento, entrati nel bosco per fermarlo e identificarlo. Ma alla vista dei militari il giovane ha tentato di scappare, nonostante gli avessero intimato l’alt. Ha fatto di tutto per divincolarsi, prendendoli a calci e pugni. Una volta accompagnato in caserma, il marocchino è stato perquisito e gli sono stati trovati addosso, in tasca, 50 grammi di cocaina, 140 grammi di eroina e 33 di hashish in sacchetti di plastica per surgelati; e ancora un bilancino di precisione e diverso denaro contante, ritenuti guadagno dell’attività illecita. E infine i cellulari che utilizzava per i contatti con gli acquirenti, che in genere arrivano in quella zona di bosco previo ordine delle dosi fatto proprio con una telefonata o un messaggio.

Nel corso dell’identificazione è emerso che A.E.A. era già stato arrestato a fine novembre assieme a un connazionale, sempre a Oleggio, con oltre un chilo di varie sostanze stupefacenti. Per quel fatto si trovava ai domiciliari in provincia di Chieti e da lì, la settimana scorsa, si era mosso perché doveva venire a Novara per partecipare a un’udienza in tribunale. Essendo ai domiciliari, lo aveva autorizzato il giudice. E lui ne ha approfittato per fare una tappa nei boschi a vendere droga.

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Nei boschi di Oleggio per spacciare dove l’avevano già fermato: secondo arresto in pochi mesi

A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i carabinieri che l’hanno inseguito, ed evasione dai domiciliari

Torna nei boschi di Oleggio dove era già stato fermato qualche mese fa, a novembre. Secondo arresto nel giro di pochi mesi per A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i carabinieri che l’hanno inseguito, ed evasione dai domiciliari, perché non poteva uscire di casa ed era stato autorizzato dal giudice a venire a Novara solo per presentarsi a un processo. Invece, i militari l’hanno sorpreso a spacciare nella zona detta «La chimica» per la vicinanza alla ditta «Balchem Italia».

Effettuando dei servizi nella zona più volte monitorata per il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, in via Castelnovate a Oleggio, qualche giorno fa i carabinieri di Novara hanno visto un uomo che cercava di nascondersi, sdraiato per terra. Insospettiti dal comportamento, entrati nel bosco per fermarlo e identificarlo. Ma alla vista dei militari il giovane ha tentato di scappare, nonostante gli avessero intimato l’alt. Ha fatto di tutto per divincolarsi, prendendoli a calci e pugni. Una volta accompagnato in caserma, il marocchino è stato perquisito e gli sono stati trovati addosso, in tasca, 50 grammi di cocaina, 140 grammi di eroina e 33 di hashish in sacchetti di plastica per surgelati; e ancora un bilancino di precisione e diverso denaro contante, ritenuti guadagno dell’attività illecita. E infine i cellulari che utilizzava per i contatti con gli acquirenti, che in genere arrivano in quella zona di bosco previo ordine delle dosi fatto proprio con una telefonata o un messaggio.

Nel corso dell’identificazione è emerso che A.E.A. era già stato arrestato a fine novembre assieme a un connazionale, sempre a Oleggio, con oltre un chilo di varie sostanze stupefacenti. Per quel fatto si trovava ai domiciliari in provincia di Chieti e da lì, la settimana scorsa, si era mosso perché doveva venire a Novara per partecipare a un’udienza in tribunale. Essendo ai domiciliari, lo aveva autorizzato il giudice. E lui ne ha approfittato per fare una tappa nei boschi a vendere droga.

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