Voleva arrivare a 90 anni. Ci teneva, lo vedeva come uno dei tanti traguardi che aveva tagliato nella sua vita, sportiva e non. E anche stavolta ci è riuscito, seppure per poco. Ernesto Minopoli, portacolori dell’Amatori Master Novara, si è spento domenica sera, 24 settembre, all’ospedale Maggiore il giorno dopo il suo compleanno. Non prima si essersi congedato dalla sua numerosa famiglia (la moglie Maria e i sei figli, Rosy, Stefano, Anna Maria, Selene, Elettra e Luigi). Quel cuore di atleta che gli aveva permesso di gareggiare pee diversi decenni a livelli mondiali nelle varie categorie Master, aveva cominciato a creargli qualche problema un anno fa, Ma lui non voleva arrendersi.
«Mi hanno preso per i capelli – ci aveva confidato solamente qualche mese fa incontrandolo in centro città – Devo smettere con l’attività agonistica, ma di rimanere in casa non se ne parla». Così, anche solo per fare un po’ di moto, quasi tutti i giorni si permetteva delle lunghe passeggiate dall’abitazione di via Sottile sino al campo di atletica, per salutare gli amici. Tutte quelle persone che nel pomeriggio di ieri, mercoledì 27 settembre, si sono ritrovati nella chiesa di San Martino insieme a parenti per dargli l’ultimo saluto.
Originario di Napoli, Minopoli aveva avuto un passato nell’esercito come paracadutista – sabotatore e poi, una volta arrivato a Novara, era stato impiegato alle Officine grafiche De Agostini di corso della Vittoria. Lavoro, famiglia e sport, con quest’ultima attività che gli ha consentito di conseguire prestigiosi traguardi ancora negli ultimi anni, come il titolo mondiale M85 di salto con l’asta (specialità alla quale si era avvicinato dopo i 70 anni di età) in Polonia nel 2019.
A ricordarlo al termine della funzione religiosa le toccanti parole di Matteo, uno dei nipoti Matteo, e quelle del presdiente dei Master novaresi, Carlo Delmastro; con la speranza, come è sto ricordato nell’omelia, che anche in cielo possa esserci una pista di atletica…