Nell’incidente morirono fidanzata e amico: la Corte d’Appello conferma condanna a 7 anni

Nell'impatto persero la vita Syria Esposito, ventunenne di Varallo Pombia, e l’amico Andrea Zanetti, oleggese di 22 anni. Pena confermata per Gabriel Suppa accusato di omicidio stradale

La Corte d’Appello di Torino ha confermato ieri, 11 giugno, la condanna a 7 anni di reclusione inflitta dal gup di Novara, lo scorso ottobre, a Gabriel Suppa, novarese di 24 anni accusato del doppio omicidio stradale avvenuto l’8 ottobre 2022 sulla strada fra Cameri e Bellinzago, quando la sua auto era sbandata e poi si era schiantata a forte velocità contro la parte laterale del ponte sul canale Regina Elena, vicino all’aeroporto militare: nell’incidente erano morti la fidanzata Syria Esposito, ventunenne di Varallo Pombia, e l’amico Andrea Zanetti, oleggese di 22 anni.

I giudici di secondo grado hanno respinto una proposta di pena concordata, per 5 anni e 4 mesi di reclusione, avanzata dalla difesa col consenso della procura generale. Questo perché da parte dell’imputato non è arrivata al momento alcuna proposta di risarcimento del danno.

Confermati anche risarcimenti del danno fino a 200 mila euro per i famigliari delle vittime, costituiti parte civile al giudizio. Al giovane imputato era contestato l’omicidio stradale per vari profili di colpa e negligenza alla guida. La tragedia, secondo quanto ricostruito dai carabinieri intervenuti sul posto, era aggravata dalla circostanza che il conducente era sotto l’effetto di sostanze alcoliche, sopra i limiti di legge. Lui stesso ricoverato in ospedale per le ferite riportate nell’impatto, fortunatamente non gravi, era stato poi dimesso e arrestato. Al processo si è detto sconvolto e pentito per quanto accaduto. Suppa e la fidanzata avevano passato la serata prima in un locale, assieme ad alcuni amici, e poi a casa di Zanetti fino alle prime ore della mattina. Successivamente i tre si erano messi in macchina ma Suppa aveva bevuto un po’ troppo ed era finito fuori strada. Syria era appena tornata dal Trentino, regione in cui si era trasferita da qualche mese per motivi di lavoro, per aspettare la nascita della sorellina. Purtroppo non era riuscita a vederla: era morta un quarto d’ora prima della nascita.

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