Momenti di tensione politica venerdì 24 luglio in consiglio comunale durante la discussione della mozione, poi bocciata, presentata dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle per la costituzione di una commissione speciale all’Istituto De Pagave.
«Lo spirito di questa nostra proposta – ha detto la consigliera “dem” Sara Paladini – non riguarda unicamente la situazione degli ospiti, ma in questo frangente ci preoccupa anche il futuro del personale». Alla luce di una recente riunione dell’Istituto è emersa infatti una situazione economica tutt’altro che rassicurante, anzi, «da quello che sappiamo il De Pagave perde ogni mese qualcosa come 100 mila euro e al momento la copertura degli stipendi è assicurata sino ad agosto. Una notizia emersa dopo la riunione del cda della scorsa settimana e confermata dalle stesse organizzazioni sindacali».
Come mai tutto questo? Lo ha ricordato ancora Paladini: «Dopo la fase di emergenza l’ingresso di nuovi ospiti è consentito un numero ridottissimo rispetto al passato e in modalità progressiva. In queste condizioni la fragilità economica della struttura continuerà a perdurare, a prescindere di chi amministra». Da qui «la necessità di metterci le mani come Comune, perché il De Pagave, sino a quando non sarà completato il processo di trasformazione dall’attuale Ipab, perché abbiamo il titolo per farlo, al punto che l’attuale commissario, Paolo Cortese, è un dirigente del Comune, che concluderà il suo incarico alla fine del mese. E’ nostro dovere impegnarci nella ricerca delle risorse sia per garantire il servizio di qualità degli ospiti sia i posti di lavoro, visto che i dipendenti non hanno diritto alla cassa integrazione».
«Chiediamo una condivisione – ha aggiunto il pentastellato Mario Iacopino – nell’interesse degli anziani ospiti e anche di tanti lavoratori. La commissione che chiediamo avrà il compito di fare chiarezza per tutto quello che è successo, in modo da non farci trovare impreparati in caso di una ricaduta pandemica in autunno».
Un appello non raccolto però dalle forze di maggioranza. Arduino Pasquini ha affermato come la Regione «abbia già approvato l’iter per la trasformazione. In questo momento questa mozione non è più votabile perché superata e scavalcata».
Per Angelo Tredanari (Fratelli d’Italia) «c’è un sindaco e un’Amministrazione che decideranno un futuro. Basta parlare di commissioni o di aria fritta», finendo poi con scontrarsi verbalmente con Paladini. Dopo qualche momento di tensione, Tredari ha concluso chiedendo piuttosto «di andare tutti insieme a visitare il De Pagave, vedere come funziona e capirne gli eventuali problemi».
Per Valter Mattiuz (Forza Novara) «questa mozione avrebbe avuto un senso tempo fa, se a febbraio avessimo avuto l’accortezza di capire che impatto avrebbe avuto il Covid nei confronti delle Rsa. Adesso la situazione è quasi sotto controllo. Oggi discutiamo una richiesta della minoranza fatta un mese e mezzo fa, al termine di un percorso ormai scaduto».
Un ragionamento condiviso da Anna Colombo (Lega): «Tante cose sono successe e ci sono stati interventi anche da parte dell’amministrazione per andare a tamponare una situazione oggi migliorata. Spiace vedere la minoranza interpretare il nostro no a una mozione che non ci sentiamo di sostenere come un disinteresse nei confronti del De Pagave e dei suoi pazienti».
A nulla è poi servito un tentativo in extremis di Paladini di emendare il documento («State cambiando la premessa non il dispositivo», ha affermato Mattiuz), alla fine poi respinto.