«No al sottopasso». L’ex assessore contro il progetto dei Lions su piazza Martiri

«Un buon esercizio grafico che però non tiene conto del traffico dei bus cittadini». Così l’architetto Giulio Rigotti, assessore alla Mobilità della giunta Ballarè e attuale presidente degli Amici della bici, commenta il progetto che i Lions cittadini hanno presentato lunedì 22 febbraio in Comune (leggi qui).

«Un progetto molto ben elaborato che però non affronta i problemi complessi di quell’area – prosegue -. Innanzitutto quello degli autobus che devono per forza passare di lì e non possono farlo in un sottopasso di questo genere: le curve non consentono la svolta che deve avere un raggio almeno di 12-13 metri per evitare che i bus invadano la corsia opposta. E poi non ci sono le altezze: il piano dei vigili del fuoco prevede che un traffico interrato debba essere alto 4,5 metri, per gli autobus ne servono 5,5».

 

 

Non si potrebbe pensare di spostare le linee su un altro percorso? «Improponibile nel 2021 – continua Rigotti -. Negli anni 80 ho lavorato con il sindaco Riviera che coraggiosamente aveva deciso di togliere i bus da corso Cavour, circa quattrocento transiti al giorno. Piazza Martiri, invece, rappresenta lo snodo per il centro e non c’è altra soluzione che lasciare i bus dove sono. Poi c’è il grande problema del traffico veicolare che non deve essere nascosto sotto terra in un tunnel discutibile sia dal punto di vista ambientale che strutturale, ma organizzato meglio. Uno studio fatto nel 2012, quando ero assessore, aveva conteggiato 850 auto private ogni ora da via XX Settembre a largo Bellini e via Solaroli, circa la metà nel senso opposto. La nostra proposta era quella di mantenere il percorso verso est e di deviare il traffico verso la Barriera Albertina, largo don Minzoni, via Andrea Costa e viale Dante da viale Buonarroti dove erano stati rilevati 400 passaggi di auto all’ora. Dunque, proseguire nei due sensi con le linee della Sun sempre più con mezzi elettrici e ridurre il traffico privato lasciando solo la corrente più importante: non si può pensare di stravolgere completamente le abitudini degli automobilisti, sono argomenti che ti fanno perdere le elezioni e noi lo sappiamo bene».

Rigotti, poi, affronta il problema degli scavi che un sottopasso comporterebbe: «Il muro romano esce dal castello e viaggia verso il centro della piazza, passa sotto il palazzo Borsa e arriva fino alla Barriera Albertina. Basti guardare le piante di epoca spagnola per vedere le fortificazioni che seguivano le mura già esistenti. Ricordo che anni fa, in occasione di alcuni lavori, la Soprintendenza in una delle sue relazioni aveva citato un reperto archeologico appartenente a un tempietto romano all’angolo di Palazzo Venezia, di fianco all’ingresso dello 049. Come si può pensare di scavare proprio lì?».

In conclusione l’ex assessore invita «a riconsiderare la nostra proposta che attualmente mi sembra ancora la più fattibile. Mi auguro che chi sta sviluppando il Piano per la mobilità sostenibile affronti anche questo problema, considerato che una volta realizzato il parcheggio sotterraneo non sarà necessario andare fino in piazza Martiri con l’auto».

[Nell’immagine in evidenza la prosposta di pedonalizzazione sviluppata durante la giunta Ballarè]


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Piazza Martiri: alberi, fontane e sottopassi per le auto. L’idea dei Lions

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

0 risposte

  1. Tranquilli, non si farà nulla. Novara è sonnacchiosa e indifferente, altrimenti la Piazza sarebbe già sgombra da tempo, poiché, detto tra noi, utilizzare una piazza così e il viale delle Carrozze come posteggi sono scelte da Terzo Mondo, con tutto il rispetto s’intende…

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«Un buon esercizio grafico che però non tiene conto del traffico dei bus cittadini». Così l'architetto Giulio Rigotti, assessore alla Mobilità della giunta Ballarè e attuale presidente degli Amici della bici, commenta il progetto che i Lions cittadini hanno presentato lunedì 22 febbraio in Comune (leggi qui). «Un progetto molto ben elaborato che però non affronta i problemi complessi di quell'area - prosegue -. Innanzitutto quello degli autobus che devono per forza passare di lì e non possono farlo in un sottopasso di questo genere: le curve non consentono la svolta che deve avere un raggio almeno di 12-13 metri per evitare che i bus invadano la corsia opposta. E poi non ci sono le altezze: il piano dei vigili del fuoco prevede che un traffico interrato debba essere alto 4,5 metri, per gli autobus ne servono 5,5».     Non si potrebbe pensare di spostare le linee su un altro percorso? «Improponibile nel 2021 - continua Rigotti -. Negli anni 80 ho lavorato con il sindaco Riviera che coraggiosamente aveva deciso di togliere i bus da corso Cavour, circa quattrocento transiti al giorno. Piazza Martiri, invece, rappresenta lo snodo per il centro e non c'è altra soluzione che lasciare i bus dove sono. Poi c'è il grande problema del traffico veicolare che non deve essere nascosto sotto terra in un tunnel discutibile sia dal punto di vista ambientale che strutturale, ma organizzato meglio. Uno studio fatto nel 2012, quando ero assessore, aveva conteggiato 850 auto private ogni ora da via XX Settembre a largo Bellini e via Solaroli, circa la metà nel senso opposto. La nostra proposta era quella di mantenere il percorso verso est e di deviare il traffico verso la Barriera Albertina, largo don Minzoni, via Andrea Costa e viale Dante da viale Buonarroti dove erano stati rilevati 400 passaggi di auto all'ora. Dunque, proseguire nei due sensi con le linee della Sun sempre più con mezzi elettrici e ridurre il traffico privato lasciando solo la corrente più importante: non si può pensare di stravolgere completamente le abitudini degli automobilisti, sono argomenti che ti fanno perdere le elezioni e noi lo sappiamo bene». Rigotti, poi, affronta il problema degli scavi che un sottopasso comporterebbe: «Il muro romano esce dal castello e viaggia verso il centro della piazza, passa sotto il palazzo Borsa e arriva fino alla Barriera Albertina. Basti guardare le piante di epoca spagnola per vedere le fortificazioni che seguivano le mura già esistenti. Ricordo che anni fa, in occasione di alcuni lavori, la Soprintendenza in una delle sue relazioni aveva citato un reperto archeologico appartenente a un tempietto romano all’angolo di Palazzo Venezia, di fianco all'ingresso dello 049. Come si può pensare di scavare proprio lì?». In conclusione l'ex assessore invita «a riconsiderare la nostra proposta che attualmente mi sembra ancora la più fattibile. Mi auguro che chi sta sviluppando il Piano per la mobilità sostenibile affronti anche questo problema, considerato che una volta realizzato il parcheggio sotterraneo non sarà necessario andare fino in piazza Martiri con l'auto». [Nell'immagine in evidenza la prosposta di pedonalizzazione sviluppata durante la giunta Ballarè]
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