«Proviamo una sensazione di peggioramento angosciante e di continua insicurezza, ci sentiamo abbandonati come comunità e non aiutati dall’autorità». A parlare è Chiara Valmachino – residente a Sant’Agabio – a nome di altri cittadini che abitano nel rione periferico della città che la scorsa settimana hanno pubblicato una petizione sulla piattaforma change.org rivolta al sindaco Alessandro Canelli e all’amministrazione comunale. In pochi giorni l’appello ha raccolto 250 firme.
«Parlando con i vicini di casa e con altri residenti ci siamo resi conto che tutti, nel corso degli anni, abbiamo inviato decine di segnalazioni, più e più volte abbiamo allertato le forze dell’ordine, ma che la situazione continua a peggiorare – spiega Valmachino -. Sto parlando di degrado generalizzato del quartiere, immondizia abbandonata in modo particolare in alcuni punti, incuria degli spazi pubblici, schiamazzi fino a notte fonda di fronte alla scuola elementare dove in più occasioni sono entrati nel cortile danneggiandolo. Sabato scorso, intorno alle 23.30, mio marito è stato aggredito con uno spray al peperoncino da un gruppo di ragazzini che urlavano sulla strada sotto casa nostra».
«Ci siamo parlati e ci siamo detti che la situazione è insostenibile e continua a peggiorare, per questo motivo abbiamo deciso di mettere l’appello per iscritto. Abbiamo ricevuto molti consensi anche da persone che abitano in altre zone della città e che vorrebbero replicare l’iniziativa nel proprio quartiere». Una petizione che gli abitanti di Sant’Agabio hanno chiamato “Basta degrado urbano – Cura degli spazi pubblici per una città più sicura, dignitosa, accogliente, verde – Ripartiamo dalle periferie!“. Tre i temi principali che vengono affrontati: combattere il degrado urbano, dare sicurezza ai cittadini, curare gli spazi pubblici e il verde.
«Sono tanti i punti del rione che andrebbero riqualificati – prosegue Valmachino – e che potrebbero aiutare a diminuire il degrado totale e il nostro senso di insicurezza. Nel piazzale antistante la scuola elementare Rigutini, ad esempio, via della Riotta (in foto), c’era un albero bello e grande: due o tre anni fa è crollato su una panchina. Rimossi resti dell’albero e la panchina, non è stato fatto nulla. In questa piazzetta vengono accolti ogni mattina i bambini della scuola: come fanno a sentirsi cittadini di Novara?».
«Siamo a conoscenza della situazione tanto che la scorsa settimana ho avuto un incontro con il parroco, la responsabile della scuola materna e due residenti, a cui hanno partecipato anche gli assessori alla Sicurezza, all’Istruzione e al Decoro urbano – spiega il comandante della Polizia locale, Paolo Cortese -. Più volte abbiamo ricevuto segnalazioni sia per la piazza della chiesa che quella più piccola a fianco e siamo sempre intervenuti: si tratta di ragazzi molto giovani che disturbano i residenti. Abbiamo concordato controlli più mirati nelle ore serali, che sono anche quelle più a rischio, e stiamo cercando di capire come poter coinvolgere la scuole in attività utili al quartiere».