«Non abbiamo mai mendicato e chiesto elemosina, non lo faremo neanche adesso. Chiediamo semplicemente rispetto del lavoro e della persona. Chiediamo dignità». E’ il messaggio che Giulia Negri, titolare dell’agenzia viaggi di Novara “On board viaggi” insieme al fratello Federico, ha deciso di esternare. Un messaggio forte, diretto, che rispecchia la situazione attuale: «La nostra è una categoria trasparente, – dice Giulia – il turismo vale il 13% del Pil nazionale, eppure non siamo stati menzionati in alcun decreto, a oggi non abbiamo ricevuto un sostegno».
L’agenzia novarese è una delle tante che è chiusa ormai da due mesi, con tanti viaggi organizzati e cancellati con l’avanzare degli aggiornamenti dei decreti del governo e con una prospettiva di ricominciare a lavorare come sempre che è davvero lontana nel tempo. E in questo tempo Giulia Negri non è stata ferma, ha cercato di rimanere insieme alle persone grazie alla tecnologia, con dirette, racconti, sorrisi, la normalità. Una normalità però che dopo 58 giorni è difficile da trovare.
«Dopo anni di mille levatacce stavamo raccogliendo i frutti dei nostri sacrifici, invece stop, tutto chiuso, – continua Giulia – all’inizio speravamo in uno stop corto e fruttifero invece oggi siamo a due mesi di zero incassi e ancora chiusi, senza nulla di certo. La nostra categoria non ha “la fortuna”, in un momento buio per molti, di poter pensare che riaprendo ritornerà a lavorare.Per noi da quel giorno ci sarà ancora il buio.
Aeroporti chiusi o parzialmente aperti, voli cancellati all’ultimo momento, tutto incerto. Sono del parere che gli aiuti servono per tutti, non voglio dire qualcosa a chi riparte, ben venga, ne sono felice, ma tutti abbiamo bisogno di farlo».
“On board viaggi” aveva oltre mille prenotazioni fino al 29 febbraio, due o tre gruppi in partenza ogni settimana. «Chiedo solo che la regola dell’ossigeno e dell’incentivo sia almeno uguale per tutti e ancor di più per chi anche quando potrà riaprire non potrà lavorare, no non potrà. E’ stato un duro colpo non leggere nulla che ci riguarda in merito al bonus imprese. Un duro colpo inferto a chi ha sempre lavorato sodo.
Chiedo di essere ascoltata da chi può fare qualcosa per il turismo. Chiedo di non essere lasciati soli E poi resta sempre un inspiegabile e inguaribile ottimismo, che fa andare avanti la “On board viaggi” e che ci fa combattere per ottenere quello che ci spetta».