“Non farti ingannare”: partita la campagna di sensibilizzazione per aiutare gli anziani a difendersi dalle truffe

Quello delle truffe agli anziani è da tempo riconosciuto come uno dei reati più odiosi, che neppure la pandemia è riuscita in qualche modo ad arrestare. Fra le mura domestiche, così come per strada, in banca o presso gli uffici postali, tante persone vanno incontro a una serie di innumerevoli raggiri. Con lo scopo di svolgere un’attività ancora più strutturata rispetto a un tema già da tempo affrontato il Comune di Novara ha presentato venerdì mattina, 21 maggio, all’Arengo del Broletto, l’iniziativa “Non farti ingannare”, un progetto, ha ricordato il sindaco Alessandro Canelli aprendo gli interventi, «che abbiamo potuto realizzare sfruttando un finanziamento ministeriale e che sarà improntato su una forte e capillare campagna di informazione e comunicazione». L’idea, per il primo cittadini, «è quella di andare anche con la collaborazione di associazioni cittadine, a spiegare a una fascia di popolazione più “fragile” quali possono essere le tecniche per potersi difendere».

Tante le azioni messe in campo, a partire da un video spot curato e prodotto dal regista novarese Marco Paracchini, ma soprattutto informazione e formazione che viene fatta sugli agenti della Polizia locale per aiutare le vittime a riprendersi dal danno subito, non solo materiale, ma anche e soprattutto da quello psicologico. Una collaborazione sinergica a 360 gradi, che vede in campo tutte le istituzioni: ecco perché, oltre al sindaco hanno preso la parola per il Comune il vice, Franco Caressa (anche nella veste di titolare della delega ai Servizi sociali) e l’assessore alla sicurezza Luca Piantanida, con il comandante della Polizia locale Pietro Di Troia con la dirigente delle politiche sociali Patrizia Spina. E naturalmente il prefetto Pasquale Gioffré e i rappresentanti delle forze dell’ordine, dal questore Rosanna Lavezzaro al colonnello Antonio Renzetti, comandante provinciale dei Carabinieri, e il tenente colonnello Claudio Izzo, comandante del Gruppo di Novara della Guardia di finanza.

 

Quello delle truffe ai danni degli anziani è purtroppo un fenomeno in costante crescita: dai 117 mila reati accertati nel 2017 si è passati ai 128 mila nel 2018, sino agli oltre 132 mila nel ’19. Numeri ai quali si devono purtroppo aggiungere quelli non denunciati per una serie di motivi. Secondo le statistiche gli uomini sono i più colpiti (56,7%) rispetto alle donne, mentre la classifica delle regioni dove questa piaga è presente vede purtroppo in testa Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Due le graduatorie riferite ai “danni”: quello economico da una parte (rappresentato da denaro, preziosi ed effetti personali), ma anche psicologico (dalla vergogna alla depressione, che possono portare a tragiche conseguenze estreme come il suicidio). Da qui una serie di utili accorgimenti che rappresentano l’abc di questa campagna: a casa non aprire agli sconosciuti, anche a chi chi si presenta in divisa o esibendo tesserini; in strada, banca o posta prestare la massima attenzione a chi si avvicina. E nel dubbio, contattare immediatamente le Forze dell’ordine.

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“Non farti ingannare”: partita la campagna di sensibilizzazione per aiutare gli anziani a difendersi dalle truffe

Quello delle truffe agli anziani è da tempo riconosciuto come uno dei reati più odiosi, che neppure la pandemia è riuscita in qualche modo ad arrestare. Fra le mura domestiche, così come per strada, in banca o presso gli uffici postali, tante persone vanno incontro a una serie di innumerevoli raggiri. Con lo scopo di svolgere un'attività ancora più strutturata rispetto a un tema già da tempo affrontato il Comune di Novara ha presentato venerdì mattina, 21 maggio, all'Arengo del Broletto, l'iniziativa “Non farti ingannare”, un progetto, ha ricordato il sindaco Alessandro Canelli aprendo gli interventi, «che abbiamo potuto realizzare sfruttando un finanziamento ministeriale e che sarà improntato su una forte e capillare campagna di informazione e comunicazione». L'idea, per il primo cittadini, «è quella di andare anche con la collaborazione di associazioni cittadine, a spiegare a una fascia di popolazione più “fragile” quali possono essere le tecniche per potersi difendere». Tante le azioni messe in campo, a partire da un video spot curato e prodotto dal regista novarese Marco Paracchini, ma soprattutto informazione e formazione che viene fatta sugli agenti della Polizia locale per aiutare le vittime a riprendersi dal danno subito, non solo materiale, ma anche e soprattutto da quello psicologico. Una collaborazione sinergica a 360 gradi, che vede in campo tutte le istituzioni: ecco perché, oltre al sindaco hanno preso la parola per il Comune il vice, Franco Caressa (anche nella veste di titolare della delega ai Servizi sociali) e l'assessore alla sicurezza Luca Piantanida, con il comandante della Polizia locale Pietro Di Troia con la dirigente delle politiche sociali Patrizia Spina. E naturalmente il prefetto Pasquale Gioffré e i rappresentanti delle forze dell'ordine, dal questore Rosanna Lavezzaro al colonnello Antonio Renzetti, comandante provinciale dei Carabinieri, e il tenente colonnello Claudio Izzo, comandante del Gruppo di Novara della Guardia di finanza.   Quello delle truffe ai danni degli anziani è purtroppo un fenomeno in costante crescita: dai 117 mila reati accertati nel 2017 si è passati ai 128 mila nel 2018, sino agli oltre 132 mila nel '19. Numeri ai quali si devono purtroppo aggiungere quelli non denunciati per una serie di motivi. Secondo le statistiche gli uomini sono i più colpiti (56,7%) rispetto alle donne, mentre la classifica delle regioni dove questa piaga è presente vede purtroppo in testa Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Due le graduatorie riferite ai “danni”: quello economico da una parte (rappresentato da denaro, preziosi ed effetti personali), ma anche psicologico (dalla vergogna alla depressione, che possono portare a tragiche conseguenze estreme come il suicidio). Da qui una serie di utili accorgimenti che rappresentano l'abc di questa campagna: a casa non aprire agli sconosciuti, anche a chi chi si presenta in divisa o esibendo tesserini; in strada, banca o posta prestare la massima attenzione a chi si avvicina. E nel dubbio, contattare immediatamente le Forze dell'ordine.

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