Il mondo culturale novarese è in lutto: è morto all’età di 94 anni Raul Capra critico artistico e letterario che ha segnato 70 anni della città di Novara grazie al suo costante impegno intellettuale. La sua carriera si è sviluppata nell’ambito editoriale, presso De Agostini e Fabbri, in parallelo con l’attività di critico d’arte e studioso di cultura, dal dialetto all’archeologia etrusca, fino alla poesia francese, in particolare Paul Valéry di cui ha tradotto “Il cimitero marino” per Interlinea, la casa editrice alla quale ha affidato le sue maggiori opere della maturità.
L’intera comunità saluta dunque un intellettuale d’altri tempi e al cordoglio si aggiunge il ricordo di Interlinea edizioni con cui Raul Capra ha pubblicato anche “Tracce di follia nelle «Vite» del Vasari”, un volume illustrato in cui ha esplorato l’emergenza di tratti caratteriali o di turbe psichiche nelle biografie artistiche della celebre raccolta di biografie, in particolare nella seconda edizione del 1568, dove compare la figura di Jacopo Pontormo. La passione per l’arte, una costante della sua vita, ha portato Capra anche a essere tra gli autori del catalogo su “L’arte di Gaudenzio Ferrari tra Novara e Varallo Sesia” in occasione della rinnovata attenzione verso questo maestro del Rinascimento, legata alla mostra del 2018.
Per Roberto Cicala, editore di Interlinea, «Raul è stato un intellettuale d’altri tempi, l’ultimo legato a grandi nomi della cultura e letteratura, da Strehler e Tadini a Emanuelli e Bonfantini, frequentati fin dagli anni dell’università al bar Brera di Milano. La sua eredità culturale è in molte ricerche e pubblicazioni, la più importante il grande volume illustrato La basilica di San Gaudenzio che è la summa delle conoscenze sul monumento cui i novaresi sono più legati».