Novara non è tra i capoluoghi italiani con l’aria più inquinata ma i valori di polveri sottili e biossido di azoto rilevati nel 2021 mettono la nostra città ampiamente al di sopra dei nuovi limiti suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo evidenzia il rapporto “Mal’aria di città 2022” pubblicato il 3 febbraio da Legambiente, dove si analizzano i dati dello scorso anno e si propongono interventi di pulizia dell’aria nelle città.
Risulta che Novara nel 2021 ha avuto (media annuale) 25 microgrammi di PM10 (valore uguale a quello del rapporto 2021 sui dati 2020) e 27 di NO2 per metro cubo di aria, inferiori ai limiti vigenti sulla media annua, ma sapendo che gli stessii limiti suggeriti dall’OMS sono rispettivamente di 15 e di 10 microgrammi.
Tuttavia Novara non rientra fra le 17 città con i valori più alti di polveri sottili, oltre il doppio dei limiti OMS di PM10, come Alessandria con il record di 33 microgrammi e Milano 32, e nemmeno fra le 13 con il biossido di azoto al triplo del limite, come Milano (39) o Torino (37). Nel report di Legambiente anche l’inquinamento da PM2,5 (polvere sottile ancor più insidiosa del PM10), ma il dato novarese non compare nell’analisi.
L’inquinamento è maggiormente concentrato nel Nord Italia (ma non solo) e i capoluoghi più inquinati sono Torino, Alessandria e Asti in Piemonte, quasi tutti (fuori Sondrio e Varese) in Lombardia.
La nostra città risulta 38esima in Italia per presenza di PM10 nell’aria e 25esima per l’NO2, ma il quadro non è positivo. Legambiente parla in generale di “Emergenza smog” visto che “su 102 città considerate nessuna rispetta tutti i valori suggeriti dall’Oms” e, per quel che riguarda il PM10, sono solo cinque i capoluoghi entro il limite (tra cui Verbania a 15 microgrammi), cinque anche quelli a posto per il biossido di azoto (nessuna città nel Nord Italia) e nessun capoluogo è sotto il limite per il PM2,5.
«SMOG PORTA MORTI E PIU’ CASI COVID»
Legambiente ricorda che l’Italia ha “al momento attive ben tre procedure di infrazione” UE per i tre inquinanti considerati ed avverte come il problema sia soprattutto sanitario. Cita uno studio dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese circa “l’aumento della sintomatologia da Covid 19. Per l’esposizione a 1μg/mc in più di PM2.5 (rispetto ai valori attualmente ritenuti cautelativi dal punto di vista della salute), si è notato un aumento del 5,1% in più del tasso di casi da Covid 19, pari a 294 casi aggiuntivi ogni 100mila persone/anno”. E, ancora, dalle “ultime valutazioni annuali effettuate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) è emerso come l’esposizione al particolato fine causi circa 400mila morti premature all’anno nei 41 Paesi europei, di cui circa 50mila solo in Italia”.
MOBILITA’ SOSTENIBILE PER DIMEZZARE INQUINAMENTO
Il rapporto riconosce come, negli ultimi dieci anni, si sia registrato un netto miglioramento della qualità dell’aria. Ma Legambiente guarda avanti e sottotitola il rapporto “Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities”, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, e quindi calcola di quanto vada ridotto l’impatto per rientrare nei limiti sanitari. “Fondamentale ridurre del 50%-60% le concentrazioni degli inquinanti atmosferici – spiega Legambiente – per non incorrere nei prossimi anni in nuove multe europee e per garantire ai cittadini “città pulite” dallo smog”. Calcola la riduzione città per città: Novara dovrà ridurre il PM10 del 40% e l’NO2 del 63%.
Infine conclude: “per farlo servono interventi strutturali messi in campo da governi nazionali e regionali e dai comuni e che abbiano al centro la mobilità sostenibile”. Tra le proposte il trasporto pubblico e la distribuzione merci in città con mezzi elettrici, la mobilità condivisa, lo stop nel decennio alla commercializzazione di veicoli a combustione e, per il riscaldamento, un piano di qualificazione energetica dell’edilizia pubblica.
NOVARA, INQUINAMENTO ATTUALE SOPRA I LIMITI
Le normative vigenti sui particolati nell’aria pongono i limiti per la protezione della salute umana a una concentrazione media annua di 40 microgrammi per metro cubo di PM10 e di 25 μg/mc di PM2,5 e un limite giornaliero di 50 μg/mc da non superare più di 35 volte all’anno per entrambi. Per il biossido di azoto (NO2) i limiti sono a una concentrazione media annua di 40 μg/mc e un limite orario di 200 μg/mc da non superare più di 18 volte l’anno.
L’ultimo bollettino dell’Arpa Piemonte sul PM10 vede Novara unico capoluogo piemontese con bollino rosso (Classe 4) lo scorso 31 gennaio evidenziando una concentrazione media annuale di 28 μg/mc ma con 40 superamenti negli ultimi 365 giorni e addirittura di 48 μg/mc medi e 11 superamenti del limite da inizio 2022.
Negli ultimi dieci giorni secondo a i dati Arpa Piemonte alla centralina in viale Roma a Novara il PM10 ha superato 4 volte il limite di 50 μg/mc ed è stato misurato al valore massimo di 60 il 25 gennaio, il PM2,5 ha superato il limite una volta sempre il 25 gennaio (55 μg/mc) mentre il biossido di azoto è sempre rimasto lontano dal limite vigente di 200, come mostrano i grafici sotto riportati nei quali è indicato anche il nuovo limite OMS, che tuttavia è calcolato per la media annuale e non per il singolo giorno.