La tensione era palpabile già sabato scorso quando, durante lo sciopero di fronte ai cancelli della Lidl di Biandrate, le bandiere dei Si Cobas sventolavano a pochi passi dal punto dell’impatto dell’incidente, quello in cui il giorno prima il sindacalista Adil Belakhdim è stato travolto e ucciso da un camion frigo durane la protesta; poco più in là, all’ingresso del magazzino, invece, le bandiere di Cgil, Cisl e Uil. Una tensione che è diventata ancora più marcata martedì 22 giugno: all’uscita dal palazzo della prefettura dopo sei ore di trattativa, quando il segretario provinciale Cgil, Attilio Fasulo, ha tentato di leggere il testo dell’accordo, ma è stato sommerso dei cori dei manifestanti aderenti ai Cobas: «Non avete fatto niente, avete aspettato che morisse uno di noi».
Nel documento firmato, la direzione di Lidl Italia si impegna a rispettare una serie di istanze proposte dai sindacati e verificarle nel prossimo incontro del 20 luglio. I sindacati tutti, compresi i Cobas, si sono impegnati a sospendere da subito lo stato di agitazione. Nella giornata di ieri, però, i Cobas hanno deciso di aderire comunque allo sciopero indetto a livello nazionale di quattro ore del comparto merci, trasporto e logistica manifestando ai cancelli dei magazzini Lidl Biandrate.
Una presa di posizione che ha fatto infuriare i segretari di Filcams Cgil, Fisascat Csil e Uiltucs Uil i quali hanno dichiarato congiuntamente: «Le parti hanno stabilito di ritrovarsi in Prefettura il giorno 20 luglio per verificare l’attuazione degli impegni assunti da parte di Lisl Italia. A fronte di questo primo importante risultato ottenuto i sindacati, compresi i Cobas, si sono impegnati a sospendere seduta stante lo stato di agitazione. Per questo motivo, non comprendiamo le motivazioni che hanno indotto il Si Cobas a disattendere gli impegni sottoscritti dinanzi al prefetto di Novara, proclamando quattro 4 ore disciopero, iniziativa che rischia di mettere in discussione gli impegni sottoscritti dalla Lidl in favore dei lavoratori. Dopo la tragedia avvenuta nei giorni scorsi, il dovere del sindacato è quello di assumere un atteggiamento di responsabilità, per costruire un percorso che porti alla soluzione dei problemi
evidenziati dai lavoratori. Cgil, Cisl e Uil avvieranno momenti di confronto in assemblea con le maestranze, per concordare con loro, il proseguo delle iniziative sindacali da portare avanti unitariamente».
Per il corteo di domani, sabato 26 giugno, sono attesi gruppi da tutta Italia. Di fatto la città, nel percorso della manifestazione, sarà blindata dalle 14 fino al termine della protesta attesa in piazza Martiri. (leggi qui)
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