Novara Calcio, Canelli fa un appello agli imprenditori locali: «Serve un progetto di rilancio»

Una giornata nera quella di ieri, 15 luglio, il mondo sportivo novarese dopo che Consiglio Federale della Figc ha confermato l’esclusione dela Novara Calcio dal campionato professionistico di serie C. Momenti di tensione si sono registrati nel pomeriggio quando un gruppo di tifosi si è ritrovato all’ingresso per protestare contro la società: parole pesanti sono state rivolte, in modo particolare al neo patron e presidente Leonardo Pavanti e Roberto Nespoli, che rappresenta la famiglia De Salvo con il 20% di quote societarie (leggi qui).

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Alessandro Canelli: «Fa ancora più male pensare che solo 10 anni fa eravamo appena saliti in serie A dopo una storica e straordinaria annata calcistica. Ora c’è ancora una piccola flebile speranza nel Collegio di Garanzia del Coni al quale l’attuale proprietà ha deciso di appellarsi per far valere le sue ragioni. Nel caso in cui ci fosse l’esclusione definitiva, si dovrà ripartire dai dilettanti così come è successo a tante altre città e squadre italiane negli ultimi anni. Alcune di queste sono riuscite a risalire rapidamente nelle categorie che le competono».

E lancia un appello agli imprenditori del territorio: «Per tentare la stessa cosa è necessario che tutti, compresa l’imprenditoria locale, si stringano attorno ad un nuovo progetto di rilancio della squadra, come è già avvenuto con esempi di successo proprio nella nostra città e in altre discipline sportive».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Alessandro Canelli: «Fa ancora più male pensare che solo 10 anni fa eravamo appena saliti in serie A dopo una storica e straordinaria annata calcistica. Ora c’è ancora una piccola flebile speranza nel Collegio di Garanzia del Coni al quale l’attuale proprietà ha deciso di appellarsi per far valere le sue ragioni. Nel caso in cui ci fosse l’esclusione definitiva, si dovrà ripartire dai dilettanti così come è successo a tante altre città e squadre italiane negli ultimi anni. Alcune di queste sono riuscite a risalire rapidamente nelle categorie che le competono».

E lancia un appello agli imprenditori del territorio: «Per tentare la stessa cosa è necessario che tutti, compresa l’imprenditoria locale, si stringano attorno ad un nuovo progetto di rilancio della squadra, come è già avvenuto con esempi di successo proprio nella nostra città e in altre discipline sportive».

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