Una piccola folla di personaggi dello sport novarese e amici, nonostante la pioggia battente, ha presenziato sabato allo scoprimento della targa che intitola all’imprenditore caseario e grande sportivo novarese Rocco Galbani il largo di fronte alla pista di atletica di viale Kennedy.
Presente il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il presidente del consiglio comunale Edoardo Brustia, l’assessore Elisabetta Franzoni; fra i personaggi dello sport novarese Alessio Cerniglia, successore di Galbani alla presidenza della Voluntas, Mario Armano, Carlo Accornero, Paolo Baraggioli.
Canelli ha voluto brevemente ricordare l’importanza e i meriti di Rocco Galbani come imprenditore e per lo sport novarese per cui è stata naturale la dedica di uno spazio nell’area sportiva di Novara e ha chiesto alle nipoti Anna Chiara ed Elena di tratteggiare la figura dello zio.
Anna Chiara Invernizzi, dopo i ringraziamenti, ha proseguito: «Sono commossa. Rocco è stato una persona perbene, non ha più potuto praticare lo sport per motivi di salute, ha sofferto tantissimo per la perdita della figlia, ma non ha voluto chiudersi, ma dedicarsi generosamente e fino all’ultimo a quello che per lui erano i suoi ragazzi, i ragazzi della Voluntas, della Libertas, del Novara Calcio, dell’Hockey Novara. Per lui era lo sport era rispetto e non solo agonismo. Con un sorriso non ci ha mai fatto uscire senza una fettina di gorgonzola e voglio ricordare così lo zio Rocco a 30 anni dalla sua morte, una persona che non si è mai arresa e ha sempre saputo prendere il meglio della vita».
Per l’altra nipote Elena «non posso aggiungere molto altro: è stato un Ppresidente meraviglioso della Libertas che auguro a ogni società sportiva, ha sostenuto in tutto e tutti la società, la famiglia Sacchi, i risultati e i successi della ginnastica novarese».