È ufficiale: Novara è la Città del Formaggio 2025, un riconoscimento che intende celebrare la profonda tradizione casearia del territorio, fatta di imprese familiari, qualità produttiva, e un’identità forte e condivisa. Una cerimonia ricca dove non sono mancati i saluti istituzionali e gli interventi di chi ogni giorno vive e costruisce il futuro del formaggio novarese.
A fare gli onori di casa è stata l’assessora al Commercio Maria Cristina Stangalini, ma a intervenire per l’amministrazione è stato il vicesindaco Ivan De Grandis che ha accolto con entusiasmo il titolo, riconoscendone il valore profondo. «Un grazie speciale a Maria Cristina Stangalini per il contributo a un risultato che non è fine a se stesso. Essere Città del Formaggio significa raccontare una comunità fatta di passione, tradizione, impegno, famiglie che hanno investito. Il formaggio non è solo quello che troviamo sugli scaffali: è una filiera che parla di agricoltura, di logistica e di visione».
La parola è poi passata alla Regione Piemonte con l’assessore all’Agricoltura e al Commercio Paolo Bongioanni che ha evidenziato l’importanza strategica di un brand piemontese per i prodotti tipici: «Un marchio forte ci permette di associare qualità, storie e identità industriale. È marketing territoriale e memoria: Novara sta facendo un grande lavoro». Grande emozione anche da parte dell’assessora al Turismo e alla Cultura in Regione, Marina Chiarelli, che ha dichiarato: «Sono orgogliosa della mia città. Il turista oggi cerca l’esperienza, il sapore che racconta un’identità. E Novara è pronta a offrirla».
A intervenire per il consiglio tegionale sono stati Daniela Cameroni che ha sottolineato l’unione vincente tra radici e visione: «A Novara non c’è solo Gorgonzola. Ci sono imprese familiari che hanno saputo innovare, mantenendo la qualità. La filiera casearia è un motore economico che va conosciuto per la sua raffinatezza» e Domenico Rossi che nel suo intervento, ha allargato lo sguardo al contesto economico e sociale: «Vorrei sottolineare l’importanza di valorizzare tutte le vocazioni del nostro territorio: non solo la logistica, ma anche l’agricoltura, l’artigianato e la cultura» e ha aggiunto «In un momento in cui le tensioni commerciali globali minacciano le nostre eccellenze, è fondamentale promuovere la collaborazione internazionale. Non servono guerre commerciali, non servono i dazi».
Sul fronte internazionale, anche il Consorzio di tutela del gorgonzola Dop, nella persona di Antonio Auricchio ha ribadito la necessità di tutelare i nostri prodotti: «Non dobbiamo retrocedere di un millimetro sulla qualità. I nostri formaggi sono ambasciatori del Made in Italy nel mondo. È illogico che alcune iniziative, come l’introduzione dei dazi danneggino l’economia».
Infine, l’intervento sentito e appassionato di Fabio Leonardi, patron di Igor Gorgonzola e testimone della trasformazione del territorio che ha ricordato il suo esordio «Quando ho iniziato, tutti conoscevano il Gorgonzola, ma non c’erano strutture pronte. Ciò che ci ha contraddistinto è stata la volontà di investire senza mai perdere di vista la ricetta, il valore aggiunto dei casari, l’amore per un prodotto che rappresenta l’italianità nel mondo» e ha concluso con un auspicio: «Trasferire ai giovani non solo competenze, ma la passione e l’orgoglio di saper fare. Rispetto ad altri blue cheese, il nostro gorgonzola è identità, è territorio e la nomina di Città del Formaggio è una sfida che possiamo e dobbiamo vincere».
Novara, Città del Formaggio 2025, diventa così non solo un riconoscimento, ma un punto di partenza per raccontare al mondo una storia di gusto, identità e visione. Sapranno il territorio e l’amministrazione essere all’altezza di questa sfida?