È di Fabrizio Cerri, presidente di Novara Green, l’associazione ambientalista attiva in città, il primo commento sulla bocciatura della proposta di legge regionale presentata l’altro ieri dal consigliere Domenico Rossi per cercare di regolamentare il fenomeno della logistica. Secondo Cerri «in città parliamo di numeri impressionanti, soltanto il polo logistico che sorgerà tra il Gazzurlo e Casalgiate è più grande dell’intero centro storico della città. Questi numeri stanno dando ragione a chi già anni fa ha detto che la logistica non avrebbe portato niente di buono perché oggettivamente a fronte dell’arrivo di tantissimi grandi capannoni, non si vedono ricadute positive evidenti sul territorio in termini di commercio piuttosto che di vivacità della città».
L’attenzione di Cerri è focalizzata anche sull’aspetto del lavoro: «Tendenzialmente i giovani che escono dalle scuole di Novara non vogliono lavorare nella logistica per svariati motivi che riguardano gli stipendi, le modalità di contratto e la tipologia di lavoro. Infatti possiamo notare come la manodopera di questo settore sia tendenzialmente abitato da popolazione straniera». Anche dal punto di vista del commercio cittadino l’attenzione deve essere alta: «Ci sono sempre più attività che chiudono perché manca il lavoro di qualità, oltre al fatto che la logistica non ha avuto particolari ricadute positive sul territorio, ma ha portato un incredibile aumento del traffico, dell’inquinamento dell’aria e anche degli spazi dove spesso gli autisti sono costretti a sostare senza alcun tipo di regola o di servizio disponibile».
Secondo Cerri al nostro territorio «la logistica ha portato molti più problemi che guadagni. Questo ormai è sotto gli occhi di tutti e la maggior parte dei novaresi lo pensa. Sarebbe stato importante regolamentare questo tipo di insediamenti a livello macro per non permettere anche gli esempi che stanno avvenendo a livello paesaggistico e di consumo di suolo».