«Siamo soddisfatti di quello che è stato fatto, la nostra città ne ha bisogno e sarà un punto di svolta fondamentale». Il presidente di Novara Green, Fabrizio Cerri, ha commentato così il Piano della mobilità sostenibile (Pums) presentato mercoledì 12 gennaio in commissione da Sintagma, la società di Perugia incaricata dal Comune per la stesura del progetto: un imponente studio, dettagliato in un documento composto da 290 pagine, frutto di oltre due anni di lavoro che contempla al suo interno il Piano della Mobilità Dolce o Biciplan, il Piano del Trasporto Pubblico e il Piano della Logistica Urbana.
Tra le proposte più ambiziose ci sono nna linea di filobus che collega la città da nord (corso Risorgimento o corso delal Vittoria) a sud nell’area del nuovo ospedale con frequenze ogni 10 minuti; 6 itinerari ciclabili, aumento delle piste ciclabili e 5 itinerari verdi per un totale di 84,9 km; zone 30 vicino alle scuole; 17 nuove rotatorie; il rifacimento totale della mobilità intorno alla stazione ferroviaria (leggi qui); l’ampliamento della Ztl; l’accessibilità dei mezzi pesanti all’area logistica.
Questo piano permetterà a Novara di modernizzarsi, diventando più attrattiva e sostenibile – ha proseguito -. Ma per fare questo è necessario che il progetto venga anche realizzato e non rimanga solo sulla carta: è un sfida epocale che la città deve affrontare».
Il presidente ha poi posto l’attenzione su tre temi che nel Pums non vengono affrontati: il doppio passaggio a livello di via Marconi, la ristrutturazione degli assi principali e l’ampliamento delle zone 30. «L’enorme problema di via Marconi deve essere affrontato, ce lo chiedono i cittadini – ha detto –. Se le auto possono essere deviate nel sottopasso di via Gnifetti, ora pedonale, per il traffico ciclabile e pedonale è necessario pensare a un sottopassaggio proprio in via Marconi in corrispondenza dei binari. Altro tema fondamentale è quello riguardante gli assi principali quali viale Roma, corso Torino o corso XXIII Marzo: servono interventi migliorativi della viabilità anche per favorire il commercio di quartiere raggiungibile molto più facilmente a piedi o in bici che in auto»
Secondo Cerri è necessario anche ampliare le zone 30: «Il piano della ciclabilità è molto ambizioso, ma è necessario fare un progetto più organico non solo in prossimità delle scuole, ma anche nelle vie laterali dei quartieri».
Il presidente di Fiab Amici della bici, Giulio Rigotti, ha invece messo in luce la problematica riguardante la zona nord della città, il sottopasso di corso Risorgimento, il blocco ferroviario. «È presente un asse ciclabile di viale Europa, ma serve un sistema che possa consentire una mobilità alternativa a corso Risorgimento, ormai divenuto impraticabile anche dalle auto nelle ore di punta. Una particolare criticità è rappresentata proprio dall’incrocio tra corso Risorgimento e via Oxilia con quattro strade che si intersecano e i ciclisti che si trovano schiacciati dal passaggio veicolare».
Rigotti ha poi riportato l’attenzione sulla pedonalizzazione di piazza Martiri e la riorganizzazione della viabilità circostante. (leggi qui)
Alla commissione ha partecipato anche il presidente della sezione di Novara di Italia Nostra, Guido Peagno: «Come vogliamo affrontare la città nei prossimi anni? – ha detto -. Se vogliamo che i cittadini siano consapevoli del cambiamento in atto, è necessatio coinvolgerli maggiormente: appoggio, dunque la proposta di Fonzo di accogliere le proposte nei quartieri». (leggi qui)
Una risposta
Notevole il ritaglio che lascia aperto al traffico privato la zona “sacra” intorno alla Basilica di San Gaudenzio, non certo per la sacralità della Basilica ma per quella della Banca. Genuflessi.