Novara in lutto: è scomparsa Marika Colussi, titolare della storica merceria Paolotti

Novara in lutto: è scomparsa Marika Colussi, titolare della storica merceria Paolotti. Domani avrebbe compiuto 84 anni, cinquanta dei quali trascorsi nel negozio di via Prina. Era, infatti, il 1962 quando i coniugi Paolotti aprirono la merceria nel centro città.

Colussi lascia il marito Piero che il prossimo 23 agosto compirà 94 anni oltre alla figlia Gianna e al nipote Andrea.

Di seguito il ricordo dell’amico di famiglia, Mario Grella.

Sono un amante delle metropoli, lo sanno tutti quelli che mi conoscono, però devo ammettere che la città di provincia presenta qualche indubbio vantaggio sulle grandi città. Per esempio si hanno punti di riferimento più a portata di mano: la casa di amici, l’edicola, il caffé, la libreria, qualche negozio particolare. Anch’io ne avevo uno nel cuore di Novara; il bello è che il negozio di cui vi voglio parlare, vendeva cose che non mi interessavano affatto, come oggetti per il ricamo, cartamodelli, lane, pizzi, merletti. E allora? Io ci andavo per fare due chiacchiere con i proprietari. Tre per la precisione un cagnone bianco di nome Rubio, detto “Tato”, il nonno del cagnone detto il “signor Tato” e la nonna del cagnone detta la “Signora Tata” (io non potevo certo sottrarmi ad essere lo zio del Tato).

Li visitavo quasi quotidianamente durante la mia passeggiata pomeridiana, portavo un biscottino al cagnone e mi fermavo a chiacchierare con i nonni, il signor Piero Paolotti e sua moglie la signora Marika, una donna che mi dava serenità. Mai una parola cattiva verso nessuno, mai un pettegolezzo, mai di cattivo umore, naturalmente elegante, le volevo bene come fosse una persona di famiglia. Voglio ricordare la sua grazia nel trattare con i clienti, ma ricordo anche modi di fare all’apparenza marginali, ma che mi hanno sempre colpito: quando un mendicante passava davanti al negozio, la signora Marika, senza darlo a vedere, prendeva qualche soldo e lo metteva nelle mani del poveretto, discretamente, quasi di nascosto, per non farlo sentire a disagio. Non poteva che avere accanto un uomo altrettanto saggio, discreto, sensibile e delicato come il signor Piero.

Le mie passeggiate non avranno più quel porto sicuro, quel negozietto dove l’umanità e la cortesia erano di casa. Oggi non vi ho parlato di musica, di teatro, di letteratura, ma di “arte del vivere”, merce sempre più rara. Chi muore lascia sempre un vuoto nei propri cari, ma allo stesso tempo arricchisce la memoria di chi resta, perché la nostra vita è fatta di speranza nel futuro ma, altrettanto, di memoria del passato e la signora Marika Paolotti ha arricchito di molto la mia memoria e anche la mia vita.

Grazie signora Tata…

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Novara in lutto: è scomparsa Marika Colussi, titolare della storica merceria Paolotti. Domani avrebbe compiuto 84 anni, cinquanta dei quali trascorsi nel negozio di via Prina. Era, infatti, il 1962 quando i coniugi Paolotti aprirono la merceria nel centro città. Colussi lascia il marito Piero che il prossimo 23 agosto compirà 94 anni oltre alla figlia Gianna e al nipote Andrea. Di seguito il ricordo dell'amico di famiglia, Mario Grella. Sono un amante delle metropoli, lo sanno tutti quelli che mi conoscono, però devo ammettere che la città di provincia presenta qualche indubbio vantaggio sulle grandi città. Per esempio si hanno punti di riferimento più a portata di mano: la casa di amici, l’edicola, il caffé, la libreria, qualche negozio particolare. Anch’io ne avevo uno nel cuore di Novara; il bello è che il negozio di cui vi voglio parlare, vendeva cose che non mi interessavano affatto, come oggetti per il ricamo, cartamodelli, lane, pizzi, merletti. E allora? Io ci andavo per fare due chiacchiere con i proprietari. Tre per la precisione un cagnone bianco di nome Rubio, detto “Tato”, il nonno del cagnone detto il “signor Tato” e la nonna del cagnone detta la “Signora Tata” (io non potevo certo sottrarmi ad essere lo zio del Tato). Li visitavo quasi quotidianamente durante la mia passeggiata pomeridiana, portavo un biscottino al cagnone e mi fermavo a chiacchierare con i nonni, il signor Piero Paolotti e sua moglie la signora Marika, una donna che mi dava serenità. Mai una parola cattiva verso nessuno, mai un pettegolezzo, mai di cattivo umore, naturalmente elegante, le volevo bene come fosse una persona di famiglia. Voglio ricordare la sua grazia nel trattare con i clienti, ma ricordo anche modi di fare all’apparenza marginali, ma che mi hanno sempre colpito: quando un mendicante passava davanti al negozio, la signora Marika, senza darlo a vedere, prendeva qualche soldo e lo metteva nelle mani del poveretto, discretamente, quasi di nascosto, per non farlo sentire a disagio. Non poteva che avere accanto un uomo altrettanto saggio, discreto, sensibile e delicato come il signor Piero. Le mie passeggiate non avranno più quel porto sicuro, quel negozietto dove l’umanità e la cortesia erano di casa. Oggi non vi ho parlato di musica, di teatro, di letteratura, ma di “arte del vivere”, merce sempre più rara. Chi muore lascia sempre un vuoto nei propri cari, ma allo stesso tempo arricchisce la memoria di chi resta, perché la nostra vita è fatta di speranza nel futuro ma, altrettanto, di memoria del passato e la signora Marika Paolotti ha arricchito di molto la mia memoria e anche la mia vita. Grazie signora Tata...

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