Novara, nel mirino di ignoti il cippo in ricordo dell’agente Biagio Franco

«Uno sfregio e un oltraggio; un atto ignobile, vergognoso e vigliacco». Così il Siulp nel commentare il gesto di ignoti che hanno sradicato e asportato il cippo commemorativo, posato nell’ottobre scorso in un parchetto in via Papa Sarto proprio nel luogo in cui perse la vita il giovane poliziotto Biagio Franco. Era la notte del 2 marzo del 1985 quando un gruppo di persone, forse quattro, mai identificate e probabilmente provenienti da fuori provincia, tentò il furto nei locali che in quegli anni ospitavano una pellicceria.

 

 

Parcheggiarono l’auto, una Bmw, in via Papa Sarto e poi passarono attraverso uno stretto passaggio a lato del condominio e tentarono di praticare un buco nel muro del negozio all’altezza del locale “blindato” dove erano custodite le pellicce.

Ma i rumori svegliarono un inquilino del condominio, un poliziotto all’epoca in servizio a Milano, che chiamò il 113.

Nel giro di pochi istanti arrivò la Volante, su cui c’era l’agente Biagio Franco. Sbarrarono la strada ai ladri mettendo l’auto di traverso ma la Bmw, per guadagnarsi la fuga, salì sul marciapiede travolgendo e uccidendo il giovane agente.

Nell’ottobre scorso, su iniziativa del Siulp, oltre all’inaugurazione del cippo in via Papa Sarto, al giovane poliziotto è stato anche intitolato un largo a lato della Questura. Ieri scoperta dell’atto vandalico.

«Il Siulp novarese – si legge nella nota diramata dal sindacato a firma del segretario provinciale Tommaso Di Gaudio  – chiederà al Comune di Novara di ripristinare il cippo commemorativo e la possibilità di porlo sotto video sorveglianza collegata alla Centrale Operativa della Questura. Per noi, Biagio è ancora uno dei nostri. Le vittime, bisogna lasciarle riposare in pace e noi faremo di tutto perché ciò avvenga».

 

 

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Daniela Fornara

Daniela Fornara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Novara, nel mirino di ignoti il cippo in ricordo dell’agente Biagio Franco

«Uno sfregio e un oltraggio; un atto ignobile, vergognoso e vigliacco». Così il Siulp nel commentare il gesto di ignoti che hanno sradicato e asportato il cippo commemorativo, posato nell’ottobre scorso in un parchetto in via Papa Sarto proprio nel luogo in cui perse la vita il giovane poliziotto Biagio Franco. Era la notte del 2 marzo del 1985 quando un gruppo di persone, forse quattro, mai identificate e probabilmente provenienti da fuori provincia, tentò il furto nei locali che in quegli anni ospitavano una pellicceria.     Parcheggiarono l’auto, una Bmw, in via Papa Sarto e poi passarono attraverso uno stretto passaggio a lato del condominio e tentarono di praticare un buco nel muro del negozio all’altezza del locale “blindato” dove erano custodite le pellicce. Ma i rumori svegliarono un inquilino del condominio, un poliziotto all’epoca in servizio a Milano, che chiamò il 113. Nel giro di pochi istanti arrivò la Volante, su cui c’era l’agente Biagio Franco. Sbarrarono la strada ai ladri mettendo l’auto di traverso ma la Bmw, per guadagnarsi la fuga, salì sul marciapiede travolgendo e uccidendo il giovane agente. Nell’ottobre scorso, su iniziativa del Siulp, oltre all’inaugurazione del cippo in via Papa Sarto, al giovane poliziotto è stato anche intitolato un largo a lato della Questura. Ieri scoperta dell'atto vandalico. «Il Siulp novarese – si legge nella nota diramata dal sindacato a firma del segretario provinciale Tommaso Di Gaudio  - chiederà al Comune di Novara di ripristinare il cippo commemorativo e la possibilità di porlo sotto video sorveglianza collegata alla Centrale Operativa della Questura. Per noi, Biagio è ancora uno dei nostri. Le vittime, bisogna lasciarle riposare in pace e noi faremo di tutto perché ciò avvenga».    

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata