«Come può pensare il consigliere Baroni che potremmo dare risposte serie e concrete a coloro che, in grande difficoltà, hanno maturato i requisiti per rientrare in assegnazione se, contemporaneamente, affidassimo ad occupanti abusivi gli alloggi di emergenza? Novara non lascia per strada nessuno, soprattutto se si tratta di soggetti fragili, e continuerà a lavorare in questa direzione nel pieno rispetto delle regole e con la massima correttezza nei confronti dei cittadini».
La replica dell’assessore ai Servizi sociali del comune di Novara, Teresa Armienti, arriva il giorno dopo le dichiarazioni del capogruppo di minoranza di “Insieme per Novara”, Piergiacomo Baroni, riguardo allo sgombero delle case popolari di Sant’Agabio e a 13 famiglie che vivono ancora lì abusivamente.
«Affrontiamo quotidianamente il problema anche attraverso la procedura di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, qualora queste famiglie siano in graduatoria, a seguito di bando generale oppure versino in situazione di emergenza abitativa – prosegue l’assessore -. Una procedura che non può essere attivata per chi occupa, da anni, in modo del tutto abusivo, quegli alloggi che spetterebbero invece a chi ne ha diritto. Va ricordato che le norme attualmente in vigore vietano espressamente l’assegnazione di alloggi sociali agli occupanti abusivi».
«Siamo disponibili a un confronto sull’eventuale assegnazione di alloggi alle associazioni, ma sempre nel rispetto della normativa vigente – afferma ancora Armienti -. In questo momento, stiamo affrontando numerosi casi di sfratto da privati con famiglie che, per molteplici fattori, non hanno potuto pagare gli affitti».
«Abbiamo partecipato a tutti gli incontri istituzionali ai quali siamo stati invitati, compreso quello in Prefettura – aggiunge il presidente di Atc del Piemonte Nord, Marco Marchioni -. Sono anni che collaboriamo con la comunità di Sant’Egidio, mettendo loro a disposizione i nostri alloggi con contratti di comodato ad uso gratuito per nove anni. Pur tuttavia non possiamo consentire che gli appartamenti che vengono concessi per fronteggiare l’emergenza abitativa siano utilizzati da soggetti che non ne hanno il diritto, così violando la legge, a discapito di chi è regolarmente in graduatoria».