La popolazione di Novara scende, anzi no, sale. Dipende dai dati. Ma uno è inconfutabile: crollano i nuovi nati, il livello è mantenuto con gli immigrati. E gli ultimi anni delineano una forte discesa dei residenti e un significativo aumento della presenza di stranieri (oggi al 15,9% della popolazione). Sant’Agabio è il quartiere più popoloso, in crescita di abitanti, un terzo sono stranieri.
Non coincidono (ma mostrando linee di tendenza parallele) i dati forniti dall’Anagrafe comunale e quelli censuari dell’Istat, con una differenza che rimane al centro delle osservazioni del sindaco. Il mese scorso, in consiglio comunale, aveva replicato contrariato ad una analisi dell’opposizione che avanzava l’idea che la città stia perdendo abitanti, andamento sul quale conseguentemente ricalibrare le politiche territoriali. (leggi qui)
Canelli è tornato sull’argomento nel consiglio di lunedì 13 febbraio, quello della discussione sul bilancio, per spiegare che «l’Istat si avvale di una procedura di calcolo a campione, ma noi abbiamo i dati precisi dell’ufficio anagrafe». E aveva anche annunciato che porterà la questione in sede Anci.
Poi ha espresso quest’opinione soddisfatta: «In tutta Italia c’è stato un calo della popolazione, noi, invece, registriamo un’inversione di tendenza. Una popolazione che cresce non solo sulla città, ma anche nell’hinterland, che insiste sull’attività e sull’economia del nostro territorio con un tasso di disoccupazione che scende».
DIAMO I NUMERI…
Bisogna allora dare i numeri. Le statistiche demografiche appena pubblicate dal Comune indicano che al 31 dicembre 2022 i residenti in città erano 103.355, più dei 103.142 di un anno prima, ma solo dello 0,2%. L’Istat segnala che al 30 novembre 2022 la popolazione cittadina era di 101.245 abitanti, cioè lo 0,1% in meno dei 101.367 del 1° gennaio, pur in un confronto improprio tra il primo dato che è provvisorio (viene dall’ultimo Bilancio demografico mensile) e il secondo che è già consolidato.
I numeri sono numeri e sul medio e lungo periodo quelli dell’Istat e quelli del Comune (che storicamente mostrano dati assoluti ben differenti) concordano nell’indicare una discesa di abitanti, un preoccupante calo di nuovi nati, una costante crescita di stranieri. Solo sui due anni post pandemia l’Anagrafe ha numeri più cautamente “ottimistici” segnalando una popolazione in crescita dello 0,3% medio annuo, basata sull’immigrazione, dopo il drammatico 2020 che segnò il record di morti e quello di emigrati.
Interessante notare che dagli stessi dati comunali si ricava come, nel corso del 2022 (quelli dell’anno precedente non risultano disponibili) è salito da 16.267 a 16.442 il numero di cittadini stranieri, con un trend di crescita del +1,1% (cinque volte maggiore dell’aumento percentuale di tutta la popolazione). E i “nuovi stranieri” dell’ultimo anno sono l’82% di tutti i “nuovi novaresi”: 175 su 213.
…E UNA CONSIDERAZIONE
Le affermazioni di Canelli in consiglio spingono ad una considerazione. Non appare corretto confrontare dati provenienti da fonti diverse, delle quali, oltretutto, una è per un verso “contestata”: il dato “in salita” di Novara è dell’Anagrafe ma il nazionale “in discesa” non può che essere dell’Istat (che, però, anche su Novara dice calo), e così pure dall’Istat origina quello che descrive l’andamento dell’occupazione. Inoltre appare un’ipotesi parecchio azzardata pensare che non siano allineate alla realtà le cifre dell’Istituto nazionale di statistica, ente pubblico che si occupa dei censimenti generali, di indagini campionarie sulle famiglie e di indagini economiche a livello nazionale: il suo operato è supervisionato da un’apposita Commissione della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha il compito di garantire l’imparzialità e la completezza dei dati raccolti e pubblicati.
Inoltre dal 2018 il Censimento è divenuto permanente, ogni anno, proprio attraverso le indagini campionarie svolte dall’Istat e i dati di tipo censuario che restituisce costituiscono un riferimento ufficiale, utile a rimanere «più aggiornati sui cambiamenti demografici e sociali nei comuni italiani» con «dati più tempestivi e quindi più utili per la conoscenza del territorio così come per le policy e la programmazione dei servizi», come ebbe a dichiarare in allora Vittorio Buratta, direttore Statistiche sociali e censimento della popolazione.
SOTTO CANELLI MENO ABITANTI E PIU’ STRANIERI
C’è un’altra considerazione possibile guardando l’andamento demografico della città nel medio-lungo periodo: sempre utilizzando i dati dell’Anagrafe comunale risulta che nel 2017 Novara aveva 104.461 abitanti e nel 2012 ne aveva 105.574: dunque la popolazione è diminuita dell’1,1% in cinque anni e del 2,1% in dieci.
Può essere interessante fare riferimento al periodo in cui Canelli sta governando la città, con riferimento ai dati fra il 2016 e il 2022. Alla fine dell’anno della prima elezione del sindaco, Novara contava 104.509 abitanti tra cui 15.091 stranieri. In questi sei anni la popolazione è diminuita di 1.154 persone (in media 192 all’anno), mentre il numero di stranieri è aumentato di 1.351 (+9%) con una quota passata dal 14,4% all’attuale 15,9%.
Sono cifre dalle quali si potrebbero trarre anche maliziose conclusioni, viste le promesse elettorali che portarono Canelli all’elezione, ipotizzando che Novara sia diventata una città sì più attrattiva, ma solo per chi arriva dall’estero…
Invece solo dando i numeri (e questa volta inevitabilmente ricorrendo a quelli dell’Istat) è possibile inquadrare correttamente Novara al centro di un fenomeno demografico esteso – in varia misura – a tutto il Paese e, segnatamente, alle nostre zone.
Consideriamo i dati Istat del 1° gennaio 2016 (consolidati a seguito di “ricostruzione intercensuaria”) e del 30 novembre 2022 (ancora provvisori). Tra le due date la popolazione di Novara è calata del -2,2%, ma nello stesso periodo è scesa del -3,2% in Piemonte e, considerando i capoluoghi vicini, è scesa di meno a Pavia (-0,7%), ma di più ad Alessandria (-2,3%), Vercelli (-3,1%), Biella (-4,4%), Verbania (-2,7%) e Varese (-2,9%). La popolazione straniera (e qui il confronto si ferma ai dati consolidati del 1° gennaio 2022) mostra un andamento di forte crescita a Vercelli e, con trend più lento, ad Alessandria, Novara e Varese, mentre è in calo a Verbania, Torino e Pavia. La più recente percentuale di stranieri sui residenti risulta del 15,2% ad Alessandria, 14,8% a Novara, 14,7% a Torino, 14% a Pavia, 12,6% a Varese, 12,5% a Vercelli, 8,6% a Biella e 8,5% a Verbania.
NOVARA OGGI: MENO NATI, PIU’ MORTI
Torniamo agli ultimi dati comunali: il problema più grave che sta vivendo Novara (al pari, soprattutto, di tutto il Nord Italia) è di essere nel pieno del cosiddetto “inverno demografico”: 726 i bimbi nati nel 2022 (due in più del 2021, anno del minimo storico, lontano dagli 883 del 2012 e dai 993 del 2002) mentre appare in progressivo aumento il numero dei morti: 1.245 nell’anno da poco concluso, un quasi record degli ultimi 30 anni, se si eccettuano i 1.535 del 2020 con la pandemia e i 1.405 del 2002. Di fatto il saldo naturale è di -519, record negativo dal 1991 (eccetto i -781 dell’anno della pandemia), che torna ad essere compensato dal saldo migratorio (+732).
I RECORD DI SANT’AGABIO
Tra i quartieri Sant’Agabio è il più popoloso (13.342 abitanti), seguito (considerando le macroaree amministrative) dal Nord (S. Antonio, Veveri, Vignale) con 11.264 e dal Sud (Cittadella, Villaggio Dalmazia e Torrion Quartara) con 10.723.
Sant’Agabio è anche quello dove continua a registrarsi il maggior aumento di popolazione: +4,1% negli ultimi sei anni, seguito dal +0,8% del Nord Est (S. Andrea, San Rocco) e +0,04% del Centro, a fronte di un calo in tutti gli altri che tocca il -3,3% al Nord (con Vignale al -12%) e il -3,1% all’Ovest, zona prettamente residenziale (con San Paolo a -5,4%).
Sant’Agabio continua ad essere anche il più multietnico: gli stranieri sono 4.226, il 25,7% di quelli in città, quasi un terzo degli abitanti del quartiere, cioè il 31,7%, dato in costante aumento.