Sono passati quarant’anni dalla notte del 2 marzo 1985, quando l’agente della Polizia di Stato Biagio Franco perse la vita mentre cercava di fermare una banda di ladri in fuga in via Papa Sarto, a Novara. Aveva solo 26 anni. Ieri pomeriggio, 3 marzo, davanti al cippo eretto in sua memoria, nei pressi del luogo della tragedia, è stata deposta una corona di alloro e si è tenuto un momento di raccoglimento. Alla cerimonia hanno partecipato il questore Fabrizio La Vigna, il prefetto Francesco Garsia, il sindaco Alessandro Canelli, il presidente del tribunale Andrea Ghinetti e altre autorità militari. Tra i presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che ha voluto rendere omaggio al sacrificio del giovane poliziotto.
Prima della commemorazione, il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, ha officiato la messa nella cappella della questura, ricordando la figura di Biagio Franco, insignito della medaglia d’oro al valor civile per il suo coraggio e la sua dedizione al dovere.
Il cippo in suo onore ha subito diversi atti vandalici nel corso degli anni. Nel maggio 2020, la lapide in granito a forma di croce, collocata nel 1986, fu trafugata. A gennaio 2021, invece, la targa commemorativa venne divelta. Nonostante questi episodi, la città di Novara continua a mantenere vivo il ricordo di Biagio Franco, esempio di eroismo e sacrificio.