«È stata una grande sorpresa: la prima cosa che ho pensato quando il sindaco mi ha chiamata è stata “sono matti”». Esordisce così Elia Impaloni, presidente di Liberazione e Speranza, poco dopo essere stata nominata Novarese dell’anno.
«Sono molto onorata e credo che dopo questo riconoscimento il mio impegno e il mio grado di responsabilità dovrà aumentare ancora di più – prosegue -. Questa città, nonostante sia piemontese, è capace di stare vicino alla gente e sa come intervenire sulle questioni e, in particolare in questi ultimi anni, è ancora più attenta: io continuo a sentire un grande abbraccio da parte di chi può dare qualcosa e questo premio lo vivo come il grande abbraccio di tutta la città».
Classe 1970, inizia a lavorare appena compiuti i 19 anni come impiegata per necessità, occupandosi di macchine utensili e attrezzature per officina in una nota utensileria di Novara. Cresce nella parrocchia di Sant’Antonio a Novara, dove sperimenta il valore della condivisione e dell’impegno verso il prossimo e del volersi bene. Non soddisfatta delle sue conoscenze, si iscrive all’università a 23 anni lavorando di giorno e studiando di notte. Si laurea in pedagogia a 30 anni. Prende la seconda laurea a 33 anni per passione. Si sposa a 29 anni con Cristiano. A 35 anni diventa mamma per la prima volta, a 36 per la seconda a 37 per la terza e a 45 per la quarta. Inizia la sua attività professionale nel sociale a 30 anni dopo la prima laurea. La prima esperienza forte, professionale nel sociale, avviene a Torino, presso il gruppo Abele di Don Ciotti dove viene eletta nel consiglio di amministrazione. In questo contesto coniuga la sua crescita personale di comunità con quella professionale e conferma la sua scelta di dedicare il suo tempo lavoro per il sociale. Dal 2014 al 2016 è assessore alle Politiche sociali del Comune di Novara.