Nuoto fermo al palo. Le società sportive: «Se manca l’acqua, manca tutto»

E’ destinata (forse) ad allentarsi la morsa sullo svolgimento di alcune attività sportive, ma le incognite restano molte. Come e quando si potrà riprendere? Alla luce degli ultimi provvedimenti adottati dal governo si è parlato di via libera per le discipline individuali a livello di preparazione. Di sicuro, al momento, fra le più penalizzate risultano essere quelle natatorie. Tanto il nuoto, con le sue varie specialità, quanto la pallanuoto per non parlare del sincronizzato, sono vincolati infatti alla preventiva riapertura degli impianti. Le società fremono e gli atleti scalpitano, a Novara come in tutta Italia.

 

 

«Non abbiamo idea di cosa fare – dichiara un po’ sconsolato Fabio Cavallini, presidente della Waterpolo Novara, società di pallanuoto impegnata in un campionato di serie C che si è interrotto bruscamente -. Aspettiamo le decisioni da parte della nostra federazione, pur sapendo che un’eventuale ripresa dell’attività è fortemente legata all’eventuale disponibilità della piscina». Quella di Cavallini è una famiglia impegnata quasi a tempo pieno con gli sport acquatici. I due figli, Marco e Ilaria, sono atleti rispettivamente di nuoto e sincro: «Gli allenamenti in qualche maniera proseguono, ma la pallanuoto e il sincronizzato sono specialità di squadra e di contatto che non possono richiedere un allenamento individuale. Vengono a mancare certi meccanismi, certe situazioni che un monitor non può certo risolvere. E poi viene a mancare un elemento fondamentale come l’acqua…».

«Siamo praticamente fermi da due mesi – ammette anche Claudio Bellomi, uno dei tecnici della Libertas Nuoto Novara – I ragazzi stanno cercando di proseguire la preparazione fisica fra le mura di casa grazie anche all’ausilio di video, ma nel nostro sport se manca l’acqua, manca tutto». Tutti sono consapevoli che la salute degli atleti debba venire prima di ogni altra cosa, anche se l’ambiente viene di per sé considerato fra i più “puliti”: «L’utilizzazione di corsie alterne è una soluzione semplice e scontata. Entrando ormai nella bella stagione – prosegue – si sarebbe anche risolto il problema degli spogliatoi, con i ragazzi in grado di cambiarsi a bordo vasca. Rimaniamo in attesa di chiarimenti, anche se dal punto di vista agonistico la stagione appare ormai compromessa».

L’attività del nuoto è infatti impostata su due “cicli”, il secondo dei quali ha come suo terminale i campionati in programma ad agosto: «Perso quello primaverile sta rischiando di saltare anche il secondo. Gli atleti necessitano infatti di un’adeguata e continuativa preparazione prima di poter giungere in buone condizioni a un appuntamento importante. I tempi sono ormai ristrettissimi. A questo punto la logica richiederebbe uno stop a tutto e un arrivederci a settembre, preparando l’attività del 2021. Non ci sarebbero alternative – conclude unendosi alle parole di Bellomi – Ci spiace soprattutto per i ragazzi, quelli che in questo momento stanno soffrendo di più».

 

 

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Nuoto fermo al palo. Le società sportive: «Se manca l’acqua, manca tutto»

E’ destinata (forse) ad allentarsi la morsa sullo svolgimento di alcune attività sportive, ma le incognite restano molte. Come e quando si potrà riprendere? Alla luce degli ultimi provvedimenti adottati dal governo si è parlato di via libera per le discipline individuali a livello di preparazione. Di sicuro, al momento, fra le più penalizzate risultano essere quelle natatorie. Tanto il nuoto, con le sue varie specialità, quanto la pallanuoto per non parlare del sincronizzato, sono vincolati infatti alla preventiva riapertura degli impianti. Le società fremono e gli atleti scalpitano, a Novara come in tutta Italia.     «Non abbiamo idea di cosa fare - dichiara un po’ sconsolato Fabio Cavallini, presidente della Waterpolo Novara, società di pallanuoto impegnata in un campionato di serie C che si è interrotto bruscamente -. Aspettiamo le decisioni da parte della nostra federazione, pur sapendo che un’eventuale ripresa dell’attività è fortemente legata all’eventuale disponibilità della piscina». Quella di Cavallini è una famiglia impegnata quasi a tempo pieno con gli sport acquatici. I due figli, Marco e Ilaria, sono atleti rispettivamente di nuoto e sincro: «Gli allenamenti in qualche maniera proseguono, ma la pallanuoto e il sincronizzato sono specialità di squadra e di contatto che non possono richiedere un allenamento individuale. Vengono a mancare certi meccanismi, certe situazioni che un monitor non può certo risolvere. E poi viene a mancare un elemento fondamentale come l’acqua…». «Siamo praticamente fermi da due mesi - ammette anche Claudio Bellomi, uno dei tecnici della Libertas Nuoto Novara - I ragazzi stanno cercando di proseguire la preparazione fisica fra le mura di casa grazie anche all’ausilio di video, ma nel nostro sport se manca l’acqua, manca tutto». Tutti sono consapevoli che la salute degli atleti debba venire prima di ogni altra cosa, anche se l’ambiente viene di per sé considerato fra i più “puliti”: «L’utilizzazione di corsie alterne è una soluzione semplice e scontata. Entrando ormai nella bella stagione - prosegue - si sarebbe anche risolto il problema degli spogliatoi, con i ragazzi in grado di cambiarsi a bordo vasca. Rimaniamo in attesa di chiarimenti, anche se dal punto di vista agonistico la stagione appare ormai compromessa». L’attività del nuoto è infatti impostata su due “cicli”, il secondo dei quali ha come suo terminale i campionati in programma ad agosto: «Perso quello primaverile sta rischiando di saltare anche il secondo. Gli atleti necessitano infatti di un’adeguata e continuativa preparazione prima di poter giungere in buone condizioni a un appuntamento importante. I tempi sono ormai ristrettissimi. A questo punto la logica richiederebbe uno stop a tutto e un arrivederci a settembre, preparando l’attività del 2021. Non ci sarebbero alternative - conclude unendosi alle parole di Bellomi - Ci spiace soprattutto per i ragazzi, quelli che in questo momento stanno soffrendo di più».    

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