Nuova logistica in città, il sindaco: «Pernatesi tranquilli, continuerete a vedere il Monte Rosa»

Il progetto, che occupa una superficie di oltre 1 milione di metri quadrati, ha sollevato dubbi e perplessità. Canelli: «Rientra in una pianificazione che ha un orizzonte sovranazionale»

Tra il casello autostradale di Novara Est e il quartiere di Pernate sorgerà il nuovo polo logistico. Il progetto, sviluppato da Develog, si chiamerà “Novara Ecologistica” e si inserisce in un’ottica di rafforzamento del Centro intermodale merci, il Cim, cresciuto nel corso degli anni a fianco della tangenziale. La superficie impiegata è di oltre 1 milione di metri quadri di cui 247 mila coperti da capannoni e 32 mila da specchi d’acqua circondati da 2.758 piante e 9.727 arbusti.

Secondo il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, si tratta di un’opportunità unica di sviluppo economico del territorio. «Il progetto è in fase iniziale – spiega -. Ci sarà una procedura di co-pianificazione che ci dirà quale sarà lo strumento urbanistico più adeguato da utilizzare. Dopodiché inizierà un percorso durante il quale saranno coinvolti tutti gli enti sovraordinati che concorrono alla realizzazione del progetto. Sosteniamo questo progetto perché rientra in una pianificazione che ha un orizzonte sovranazionale, inserito in un piano strategico della logistica nazionale. Inoltre stiamo parlando di qualcosa che è sul tavolo da tantissimi anni, almeno da quando è stato approvato questo piano regolatore».

Da anni, però, il Comitato per Pernate si batte affinchè l’area non subisca questa trasformazione. Uno dei dubbi maggiori riguarda l’impatto ambientale. «Ci sono 95 proprietari su 103 che hanno già sottoscritto un preliminare di vendita e che attendono lo sviluppo di questo progetto perché per anni sono stati costretti a pagare Imu spropositati prosegue il sindaco -. Perché dovremmo privarci di qualcosa pianificato da tempo? Dal punto di vista degli interessi locali, bisogna procedere con un impatto ambientale minimo: il progetto rispetta tutti i parametri ed è per questo che ci piace. È giusto farlo, quindi facciamolo bene: non si tratta dei soliti capannoni grigi che si vedono lungo le autostrade, ma il piano si integra bene con il paesaggio e ha cura delle particolari situazioni idrogeologiche dell’area. Inoltre è prevista una tecnica costruttiva innovativa, premiata a livello europeo: i capannoni vengono appoggiati, non è previsto scavo e, se in futuro dovessero essere tolti, il terreno resterà intatto. È stata anche contemplata la riqualificazione del reticolo interno dei canali, oltre la messa in sicurezza del Terdoppio. Saranno piantumati migliaia di alberi e dove adesso c’è una distesa di campi, ci saranno capannoni il più possibile nascosti dalla cinta boschiva: i Pernatesi devono stare tranquilli, il Monte Rosa continueranno a vederlo».

Critiche sono state mosse dalla minoranza in consiglio: «Canelli si era schierato contro i 600 mila metri quadrati di Agognate, ma è a favore di 1 milione di metri quadrati a Pernate» (leggi qui l’articolo). «Chiunque abbia una conoscenza di pratiche amministrative sa che queste due situazioni sono profondamente diverse – afferma il primo cittadino -. A Pernate il Prg già prevede lo sviluppo del Cim dunque l’area è più grande ma il consumo di suolo è già conteggiato; ad Agognate, invece, era necessaria una variante strutturale e di conseguenza un consumo di suolo notevole».

Anche il Comitato per Pernate ha rimproverato il sindaco per non aver organizzanato un incontro pubblico con i residenti per presentare il progetto (leggi qui l’articolo). «Quando sarà il momento, ne faremo più di uno – aggiunge Canelli -. Bisogna considerare quali sono gli interessi generali prioritari: questo è un progetto sul quale stanno investendo non solo gli sviluppatori, ma tutta una filiera si sta muovendo: Rfi, Mercitalia, Upac e, una volta portato a termine, sarà il fiore all’occhiello della logistica in Italia».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Una risposta

  1. “gli interessi generali prioritari” è un ossimoro: o
    è prioritario l’interesse generale (dunque i cittadini di Pernate contano come gli investitori e bisogna comportarsi di conseguenza) oppure ci sono interessi particolari che vengono prima di altri interessi particolari. Dalle dichiarazioni del Sindaco sembra che gli interessi … della programmazione (?) vengano prima di tutti gli altri. Spiegare bene, prego …

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Nuova logistica in città, il sindaco: «Pernatesi tranquilli, continuerete a vedere il Monte Rosa»

Il progetto, che occupa una superficie di oltre 1 milione di metri quadrati, ha sollevato dubbi e perplessità. Canelli: «Rientra in una pianificazione che ha un orizzonte sovranazionale»

Tra il casello autostradale di Novara Est e il quartiere di Pernate sorgerà il nuovo polo logistico. Il progetto, sviluppato da Develog, si chiamerà “Novara Ecologistica” e si inserisce in un’ottica di rafforzamento del Centro intermodale merci, il Cim, cresciuto nel corso degli anni a fianco della tangenziale. La superficie impiegata è di oltre 1 milione di metri quadri di cui 247 mila coperti da capannoni e 32 mila da specchi d’acqua circondati da 2.758 piante e 9.727 arbusti.

Secondo il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, si tratta di un’opportunità unica di sviluppo economico del territorio. «Il progetto è in fase iniziale – spiega -. Ci sarà una procedura di co-pianificazione che ci dirà quale sarà lo strumento urbanistico più adeguato da utilizzare. Dopodiché inizierà un percorso durante il quale saranno coinvolti tutti gli enti sovraordinati che concorrono alla realizzazione del progetto. Sosteniamo questo progetto perché rientra in una pianificazione che ha un orizzonte sovranazionale, inserito in un piano strategico della logistica nazionale. Inoltre stiamo parlando di qualcosa che è sul tavolo da tantissimi anni, almeno da quando è stato approvato questo piano regolatore».

Da anni, però, il Comitato per Pernate si batte affinchè l’area non subisca questa trasformazione. Uno dei dubbi maggiori riguarda l’impatto ambientale. «Ci sono 95 proprietari su 103 che hanno già sottoscritto un preliminare di vendita e che attendono lo sviluppo di questo progetto perché per anni sono stati costretti a pagare Imu spropositati prosegue il sindaco -. Perché dovremmo privarci di qualcosa pianificato da tempo? Dal punto di vista degli interessi locali, bisogna procedere con un impatto ambientale minimo: il progetto rispetta tutti i parametri ed è per questo che ci piace. È giusto farlo, quindi facciamolo bene: non si tratta dei soliti capannoni grigi che si vedono lungo le autostrade, ma il piano si integra bene con il paesaggio e ha cura delle particolari situazioni idrogeologiche dell’area. Inoltre è prevista una tecnica costruttiva innovativa, premiata a livello europeo: i capannoni vengono appoggiati, non è previsto scavo e, se in futuro dovessero essere tolti, il terreno resterà intatto. È stata anche contemplata la riqualificazione del reticolo interno dei canali, oltre la messa in sicurezza del Terdoppio. Saranno piantumati migliaia di alberi e dove adesso c’è una distesa di campi, ci saranno capannoni il più possibile nascosti dalla cinta boschiva: i Pernatesi devono stare tranquilli, il Monte Rosa continueranno a vederlo».

Critiche sono state mosse dalla minoranza in consiglio: «Canelli si era schierato contro i 600 mila metri quadrati di Agognate, ma è a favore di 1 milione di metri quadrati a Pernate» (leggi qui l’articolo). «Chiunque abbia una conoscenza di pratiche amministrative sa che queste due situazioni sono profondamente diverse – afferma il primo cittadino -. A Pernate il Prg già prevede lo sviluppo del Cim dunque l’area è più grande ma il consumo di suolo è già conteggiato; ad Agognate, invece, era necessaria una variante strutturale e di conseguenza un consumo di suolo notevole».

Anche il Comitato per Pernate ha rimproverato il sindaco per non aver organizzanato un incontro pubblico con i residenti per presentare il progetto (leggi qui l’articolo). «Quando sarà il momento, ne faremo più di uno – aggiunge Canelli -. Bisogna considerare quali sono gli interessi generali prioritari: questo è un progetto sul quale stanno investendo non solo gli sviluppatori, ma tutta una filiera si sta muovendo: Rfi, Mercitalia, Upac e, una volta portato a termine, sarà il fiore all’occhiello della logistica in Italia».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore