Nuove tariffe e lavori di ristrutturazione. È iniziata «l’operazione salvataggio» del De Pagave

Il presidente della cooperativa Nuova assistenza che gestisce l'istituto per anziani ha parlato in commissione: «Lavori per 3 milioni, rette adeguate con buon senso». Liquidazione dell'ente e trattativa con i sindacati

«L’operazione salvataggio e il rilancio dell’istituto per anziani De Pagave» – questa la definizione usata – passa attraverso i lavori di ristrutturazione dell’edificio (3 milioni di euro) e l’aumento, seppure graduale, delle tariffe a carico degli ospiti. L’argomento era all’ordine del giorno della commissione consiliare di ieri, 14 febbraio, a cui ha partecipato anche il presidente della Nuova Assistenza, Davide Porta, la cooperativa che a marzo dello scorso anno ha vinto il bando di gestione.

«Il numero degli ospiti è stazionario, da 125 a 140, e i lavori di ristrutturazione consentiranno di avere 209 posti a disposizione, ma dobbiamo puntare almeno a 180 per garantire una gestione in equilibrio. Per questo motivo dal 1 gennaio è iniziato l’adeguamento delle tariffe: lo stiamo facendo con buon senso, ma è necessaria questa attività di recupero riallineando poco alla volta le rette alle tariffe regionali. D’altronde al nostro arrivo abbiamo trovato una situazione preoccupante: ospiti che pagavano 50 euro non si capisce rispetto a quale criterio quando lo standard regionale è di 103 euro. Così come la valutazione degli ospiti era lasciata molto al caso».

Capitolo lavori: «La nuova assistenza sta investendo 3 milioni di euro per un restyling completo – ha proseguito Porta -. Le ruspe sono al lavoro da settembre e contiamo di concludere entro la fine di quest’anno. Dal tetto sono stati tolti i 3200 metri quadrati di eternit. Il primo e il terzo piano sono già a posto, al secondo si sta intervenendo su una parte così come al quarto dove c’erano i mini alloggi; 30 mila euro sono stati investiti per l’acquisto delle nuove celle frigo: quelle che c’erano appartenevano a una archeologia della cucina. La parte esterna sarà completamente rifatta con nuove tende e un intervento radicale nel giardino. Stiamo valutando anche il rifacimento dell’ingresso che così com’è non è appetibile».

Porta ha accennato al piano aziendale delle tre strutture gestite sul territorio: «Il progetto è quello di mantenere il De Pagave come centrale in città, il Parco del Welfare dedicarlo alle situazioni più gravi dal punto di vista sanitario mentre la residenza di Sozzago come casa di campagna principalmente per gli ospiti autosufficienti. L’impressione è che ci sia ancora una reticenza sull’immagine del De Pagave visto come qualcosa di obsoleto, per questo abbiamo fretta di finire i lavori».

LA LIQUIDAZIONE DELL’ENTE, SARA’ IL COMUNE A FARSENE CARICO

L’ente Gaudenzio De Pagave, con quasi due secoli di storia, potrebbe essere liquidato e assorbito dal comune di Novara che si farebbe carico dei debiti nei confronti dei dipendenti ed ex, ma anche del patrimonio immobiliare nonchè della concessione di gestione alla cooperativa Nuova Assistenza.

Rispondendo a una domanda del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, il sindaco Alessandro Canelli ha confermato: «A fine febbraio il commissario nominato dalla Regione, l’avvocato Remigio Belcredi, termina il suo mandato. A quel punto da Torino potrebbero rinnovarlo oppure nominarlo liquidatore dell’ente, lui come un’altra persona. Abbiamo inviato alla Regione un progetto per l’acquisizione dell’ente da parte del Comune che così riscuoterebbe il canone di concessione ma si farebbe anche carico di debiti. Un modo per mettere in sicurezza i lavoratori e continuare nel progetto di riqualificazione».

Il tema centrale restano i debiti con i dipendenti: «In un primo momento – ha sottolineato Canelli – il commissario aveva ipotizzato di intervenire con un finanziamento attraverso i canoni della cooperativa di gestione, ma i tecnici hanno sollevato alcune criticità. Per questo motivo è stata chiesta alla Regione la liquidiazione dell’ente con il subentro da parte del Comune. Siamo in attesa di una risposta».

LA TRATTATIVA CON I SINDACATI

«La situazione debitoria nei confronti dei dipendenti si aggira tra i 750 e gli 850 mila euro, ma si stanno ancora facendo i conti. Quando sarà definita la cifra, vogliamo stabilire un accordo tombale in modo da evitare sorprese future» ha detto il sindaco. È stato Fonzo a sollevare il dubbio: «Sembra che i sindacati non abbiano garantito tutti soggetti che hanno titolo per chiedere spettanze, ce ne sono altri che potrebbero farlo per altre vie?».

A margine chiarisce il segretario generale Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio: «Il Comune è a conoscenza di tutti e 115 i nomi dei dipendenti o ex – alcuni hanno trovato impiego altrove, altri sono già in pensione – che vantano crediti nei confronti dell’ente per ferie non maturate, straordinari non pagati, arretrati contrattuali dal 2019 a febbraio 2023, prima che subentrasse la Nuova Assistenza. Noi ci stiamo facendo carico della situazione complessiva e auspichiamo che si possa trovare a breve un accordo per il bene non solo dei lavoratori, ma anche per garantire la continuità di una delle istituzioni storiche della città. Per questo motivo l’intervento dell’ente pubblico, quale è il Comune, risulta essere l’unica soluzione per ripianare il debito. La trattativa prevede anche un eventuale piano di rientro, in modo che il Comune abbia il tempo di trovare tutte le risorse necessarie per chiudere il capitolo debitorio».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Nuove tariffe e lavori di ristrutturazione. È iniziata «l’operazione salvataggio» del De Pagave

Il presidente della cooperativa Nuova assistenza che gestisce l’istituto per anziani ha parlato in commissione: «Lavori per 3 milioni, rette adeguate con buon senso». Liquidazione dell’ente e trattativa con i sindacati

«L’operazione salvataggio e il rilancio dell’istituto per anziani De Pagave» – questa la definizione usata – passa attraverso i lavori di ristrutturazione dell’edificio (3 milioni di euro) e l’aumento, seppure graduale, delle tariffe a carico degli ospiti. L’argomento era all’ordine del giorno della commissione consiliare di ieri, 14 febbraio, a cui ha partecipato anche il presidente della Nuova Assistenza, Davide Porta, la cooperativa che a marzo dello scorso anno ha vinto il bando di gestione.

«Il numero degli ospiti è stazionario, da 125 a 140, e i lavori di ristrutturazione consentiranno di avere 209 posti a disposizione, ma dobbiamo puntare almeno a 180 per garantire una gestione in equilibrio. Per questo motivo dal 1 gennaio è iniziato l’adeguamento delle tariffe: lo stiamo facendo con buon senso, ma è necessaria questa attività di recupero riallineando poco alla volta le rette alle tariffe regionali. D’altronde al nostro arrivo abbiamo trovato una situazione preoccupante: ospiti che pagavano 50 euro non si capisce rispetto a quale criterio quando lo standard regionale è di 103 euro. Così come la valutazione degli ospiti era lasciata molto al caso».

Capitolo lavori: «La nuova assistenza sta investendo 3 milioni di euro per un restyling completo – ha proseguito Porta -. Le ruspe sono al lavoro da settembre e contiamo di concludere entro la fine di quest’anno. Dal tetto sono stati tolti i 3200 metri quadrati di eternit. Il primo e il terzo piano sono già a posto, al secondo si sta intervenendo su una parte così come al quarto dove c’erano i mini alloggi; 30 mila euro sono stati investiti per l’acquisto delle nuove celle frigo: quelle che c’erano appartenevano a una archeologia della cucina. La parte esterna sarà completamente rifatta con nuove tende e un intervento radicale nel giardino. Stiamo valutando anche il rifacimento dell’ingresso che così com’è non è appetibile».

Porta ha accennato al piano aziendale delle tre strutture gestite sul territorio: «Il progetto è quello di mantenere il De Pagave come centrale in città, il Parco del Welfare dedicarlo alle situazioni più gravi dal punto di vista sanitario mentre la residenza di Sozzago come casa di campagna principalmente per gli ospiti autosufficienti. L’impressione è che ci sia ancora una reticenza sull’immagine del De Pagave visto come qualcosa di obsoleto, per questo abbiamo fretta di finire i lavori».

LA LIQUIDAZIONE DELL’ENTE, SARA’ IL COMUNE A FARSENE CARICO

L’ente Gaudenzio De Pagave, con quasi due secoli di storia, potrebbe essere liquidato e assorbito dal comune di Novara che si farebbe carico dei debiti nei confronti dei dipendenti ed ex, ma anche del patrimonio immobiliare nonchè della concessione di gestione alla cooperativa Nuova Assistenza.

Rispondendo a una domanda del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, il sindaco Alessandro Canelli ha confermato: «A fine febbraio il commissario nominato dalla Regione, l’avvocato Remigio Belcredi, termina il suo mandato. A quel punto da Torino potrebbero rinnovarlo oppure nominarlo liquidatore dell’ente, lui come un’altra persona. Abbiamo inviato alla Regione un progetto per l’acquisizione dell’ente da parte del Comune che così riscuoterebbe il canone di concessione ma si farebbe anche carico di debiti. Un modo per mettere in sicurezza i lavoratori e continuare nel progetto di riqualificazione».

Il tema centrale restano i debiti con i dipendenti: «In un primo momento – ha sottolineato Canelli – il commissario aveva ipotizzato di intervenire con un finanziamento attraverso i canoni della cooperativa di gestione, ma i tecnici hanno sollevato alcune criticità. Per questo motivo è stata chiesta alla Regione la liquidiazione dell’ente con il subentro da parte del Comune. Siamo in attesa di una risposta».

LA TRATTATIVA CON I SINDACATI

«La situazione debitoria nei confronti dei dipendenti si aggira tra i 750 e gli 850 mila euro, ma si stanno ancora facendo i conti. Quando sarà definita la cifra, vogliamo stabilire un accordo tombale in modo da evitare sorprese future» ha detto il sindaco. È stato Fonzo a sollevare il dubbio: «Sembra che i sindacati non abbiano garantito tutti soggetti che hanno titolo per chiedere spettanze, ce ne sono altri che potrebbero farlo per altre vie?».

A margine chiarisce il segretario generale Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio: «Il Comune è a conoscenza di tutti e 115 i nomi dei dipendenti o ex – alcuni hanno trovato impiego altrove, altri sono già in pensione – che vantano crediti nei confronti dell’ente per ferie non maturate, straordinari non pagati, arretrati contrattuali dal 2019 a febbraio 2023, prima che subentrasse la Nuova Assistenza. Noi ci stiamo facendo carico della situazione complessiva e auspichiamo che si possa trovare a breve un accordo per il bene non solo dei lavoratori, ma anche per garantire la continuità di una delle istituzioni storiche della città. Per questo motivo l’intervento dell’ente pubblico, quale è il Comune, risulta essere l’unica soluzione per ripianare il debito. La trattativa prevede anche un eventuale piano di rientro, in modo che il Comune abbia il tempo di trovare tutte le risorse necessarie per chiudere il capitolo debitorio».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore