Nuovo ospedale, prorogata al 30 settembre la chiusura del bando. Due anni di mutuo in più

La gara d'appalto è stata prolungata di quasi due mesi. Il governatore Cirio: «Il costo dell'opera non cambia». Il consigliere regionale Rossi: «Ennesimo slittamento, una spesa di 44 milioni in più»

La chiusura del bando per l’assegnazione dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Novara è stata prorogata al 30 settembre. Il termine per la presentazione delle offerte era, infatti, stato fissato al 5 agosto, ma questa mattina il Comitato di vigilanza della Città della Salute e della Scienza di Novara ha deciso di prolungare l’avviso di quasi due mesi. Così come il canone di concessione che passa da 17 a 19 anni.

All’incontro al Grattacielo Piemonte hanno partecipato il direttore della Sanità regionale Antonio Sottile, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Novara Gianfranco Zulian e il responsabile del procedimento Claudio Tambornino.

«Il costo dell’opera non cambia – assicura il presidente della Regione, Alberto Cirio – ma ora le aziende potranno presentare un’offerta all’interno di un contesto aggiornato che tiene conto delle nuove tendenze finanziarie del mercato. In questi mesi il costo del denaro è aumentato in maniera esponenziale e si è quindi reso necessario l’adeguamento del piano economico e finanziario agli attuali tassi di interesse per la progettazione e costruzione dell’opera».

In un nota diramata nel pomeriggio, Regione Piemonte fa sapere che «dall’analisi effettuata dall’azienda sanitaria, supportata dalla consulenza degli advisor, si è infatti constatato che dalla data di approvazione del progetto a oggi i tassi di interesse bancario sono effettivamente aumentati in maniera significativa e anomala – il tasso di riferimento bancario (IRS a 15 anni) che è passato da un valore dello 0,28% del 2022 a valori superiori al 3% – ed è nata l’esigenza riequilibrare il piano economico finanziario a base di gara al fine di permettere alle imprese di consentirne l’asseverazione richiesta dal codice dei contratti. In ogni caso il progetto a base di gara non cambia, così come non cambia il quadro economico e l’entità del contributo ministeriale originariamente previsto».

L’importo complessivo per la realizzazione dell’opera è fissato a 419 milioni e 134 mila euro (99 in più rispetto alla prima gara andata deserta), suddivisi tra 189 milioni a carico dello Stato, 10 milioni della Regione e 219 per il privato.

«Per la remunerazione dell’investimento da parte del privato – conferma l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi – era prevista una rata annuale di canone di disponibilità pari a 22 milioni e 380 mila euro per 17 anni decorrenti dalla data di completamento dell’ospedale. Il nuovo piano economico prevede un prolungamento di due anni della durata della concessione passando dagli attuali 17 a 19 anni, in linea anche con le proposte avanzate negli ultimi giorni dal governo per aiutare le famiglie ad affrontare il caro-mutui».

Per nulla convinto dell’operazione, il consigliere regionale e vice presidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi: «L’ennesimo slittamento con un aumento dei costi, nonostante quanto dichiarato dal presidente Cirio. Pagare 22 milioni e 380 mila euro per 19 anni, invece che per 17, significa un costo reale maggiore di 44 milioni di euro. Ma il PPP non è un mutuo e il tasso di interesse non è l’unico elemento da valutare nel piano economico-finanziario. Che cosa succederà nei prossimi anni qualora si dovesse di nuovo abbassare il costo del denaro? In ogni caso, considerato che il consiglio regionale ha addirittura varato una legge dedicata per l’opera, chiederemo un’informativa urgente dell’assessore Icardi in Commissione, così da poter entrare nel merito di questi cambiamenti».

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Nuovo ospedale, prorogata al 30 settembre la chiusura del bando. Due anni di mutuo in più

La gara d’appalto è stata prolungata di quasi due mesi. Il governatore Cirio: «Il costo dell’opera non cambia». Il consigliere regionale Rossi: «Ennesimo slittamento, una spesa di 44 milioni in più»

La chiusura del bando per l’assegnazione dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Novara è stata prorogata al 30 settembre. Il termine per la presentazione delle offerte era, infatti, stato fissato al 5 agosto, ma questa mattina il Comitato di vigilanza della Città della Salute e della Scienza di Novara ha deciso di prolungare l’avviso di quasi due mesi. Così come il canone di concessione che passa da 17 a 19 anni.

All’incontro al Grattacielo Piemonte hanno partecipato il direttore della Sanità regionale Antonio Sottile, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Novara Gianfranco Zulian e il responsabile del procedimento Claudio Tambornino.

«Il costo dell’opera non cambia – assicura il presidente della Regione, Alberto Cirio – ma ora le aziende potranno presentare un’offerta all’interno di un contesto aggiornato che tiene conto delle nuove tendenze finanziarie del mercato. In questi mesi il costo del denaro è aumentato in maniera esponenziale e si è quindi reso necessario l’adeguamento del piano economico e finanziario agli attuali tassi di interesse per la progettazione e costruzione dell’opera».

In un nota diramata nel pomeriggio, Regione Piemonte fa sapere che «dall’analisi effettuata dall’azienda sanitaria, supportata dalla consulenza degli advisor, si è infatti constatato che dalla data di approvazione del progetto a oggi i tassi di interesse bancario sono effettivamente aumentati in maniera significativa e anomala – il tasso di riferimento bancario (IRS a 15 anni) che è passato da un valore dello 0,28% del 2022 a valori superiori al 3% – ed è nata l’esigenza riequilibrare il piano economico finanziario a base di gara al fine di permettere alle imprese di consentirne l’asseverazione richiesta dal codice dei contratti. In ogni caso il progetto a base di gara non cambia, così come non cambia il quadro economico e l’entità del contributo ministeriale originariamente previsto».

L’importo complessivo per la realizzazione dell’opera è fissato a 419 milioni e 134 mila euro (99 in più rispetto alla prima gara andata deserta), suddivisi tra 189 milioni a carico dello Stato, 10 milioni della Regione e 219 per il privato.

«Per la remunerazione dell’investimento da parte del privato – conferma l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi – era prevista una rata annuale di canone di disponibilità pari a 22 milioni e 380 mila euro per 17 anni decorrenti dalla data di completamento dell’ospedale. Il nuovo piano economico prevede un prolungamento di due anni della durata della concessione passando dagli attuali 17 a 19 anni, in linea anche con le proposte avanzate negli ultimi giorni dal governo per aiutare le famiglie ad affrontare il caro-mutui».

Per nulla convinto dell’operazione, il consigliere regionale e vice presidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi: «L’ennesimo slittamento con un aumento dei costi, nonostante quanto dichiarato dal presidente Cirio. Pagare 22 milioni e 380 mila euro per 19 anni, invece che per 17, significa un costo reale maggiore di 44 milioni di euro. Ma il PPP non è un mutuo e il tasso di interesse non è l’unico elemento da valutare nel piano economico-finanziario. Che cosa succederà nei prossimi anni qualora si dovesse di nuovo abbassare il costo del denaro? In ogni caso, considerato che il consiglio regionale ha addirittura varato una legge dedicata per l’opera, chiederemo un’informativa urgente dell’assessore Icardi in Commissione, così da poter entrare nel merito di questi cambiamenti».

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