La Regione presenta il nuovo piano vaccinale con le scandenze e le fasi in programma. «In una situazione complicata come questa, il Piemonte ha saputo sempre compensare le riduzioni di dosi dell’ultimo momento e non siamo mai andati in affanno. Il piano è coerente con le disposizioni nazionali appena indicate dalla struttura del commissario Arcuri» ha detto il presidente Cirio che nel dettaglio ha illustrato le 4 fasi previste a livello nazionale per la campagna di vaccinazione insieme all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, al sommissario dell’Unità di crisi, Vincenzo Coccolo e al commissario dell’area giuridico- amministrativa, Antonio Rinaudo.
La Fase 1, per la quale sono utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna, è divisa in tre sottocategirie: Fase 1/A riguarda il personale sanitario regionale, ospiti ed operatori delle Rsa, finirà il 21 febbraio. La Fase 1/B coinvolge i rappresentanti delle professioni sanitarie e di quelle operanti in ambito sanitario (odontoiatri, farmacisti, veterinari, biologi, chimici, fisici, psicologi, ostetriche, tecnici di radiologia medica, di riabilitazione e prevenzione, informatori scientifici) e finirà il 15 marzo.
La Fase 1/C riguarderà gli anziani over 80 al di fuori dalle Rsa e inizierà il 21 febbraio con un V-Day su tutto il territorio piemontese. I medici di famiglia definiranno gli elenco dei pazienti over 80 secondo una priorità e caricheranno i dati sulla piattaforma regionale. Le Asl fisseranno gli appuntamenti e li comunicheranno ai pazienti e ai medici di famiglia (tramite sms, mail o lettera). In occasione della prima somministrazione verrà comunicata data e luogo del richiamo. I medici di famiglia accompagneranno i propri pazienti over 80 nel percorso della vaccinazione. Su convocazione dell’Asl, ogni paziente si recherà presso i centri vaccinali dove saranno presenti i medici di medicina generale per la somministrazione del vaccino. Le persone inabili alla mobilità riceveranno, invece, il vaccino presso il proprio domicilio.
La Fase 2 comprenderà le persone over 60, soggetti fragili, personale scolastico ad alta priorità è soggetti a rischio. Anche in questo caso saranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna e partirà non appena ultimata la Fase 1.
La Fase 3 impiegherà il vaccino AstraZeneca indicato per gli over 55 e riguarderà il personale scolastico, servizi essenziali come forze dell’ordine e forze armate, uffici giudiziari, le carceri, i luoghi di comunità e le persone con pluripatologie moderate. Si inizierà l’8 febbraio, in particolare con le forze dell’ordine e le forze armate, e poi dal 15 febbraio partirà la raccolta di adesioni da parte del personale scolastico con una piattaforma dedicata.
Per la Fase 4, che riguarderà tutto il resto della popolazione, sarà utilizzato il vaccino AstraZeneca insieme ad altri vaccini e per la partenza si attendono le indicazioni della struttura commissariale nazionale.
Per quanto riguarda il territorio novarese, il totale degli over 80 è di 27.356 di cui 799 già vaccinati all’interno delle Rsa e 26.557 ancora da vaccinare. Quattro i punti vaccinali individuati: a Novara nella sede Asl di viale Roma, a Trecate e ad Arona nella Casa della salute, a Borgomanero della sede Sisp Asl.
Per l’assessore alla Sanità, Icardi «per gli over 80 ogni il medico di base determina le priorità sulla base dell’età e dello stato di salute dei vari pazienti e registrerà i dati su una piattaforma apposita. Le Asl invieranno un sms o una lettera per indicare il luogo della vaccinazione, che non si effettuerà nello studio del medico ma nei centri vaccinali individuati. La logistica della vaccinazione è a cura dell’Asl, che potrà contare anche sui volontari della Protezione civile e delle Croci».
Così il vicepresidente della commissione Sanità in Piemonte, Domenico Rossi: «La disponibilità dei vaccini è la pre condizione per una buona riuscita della campagna vaccinale in Piemonte. E’ quindi fondamentale che il sistema di somministrazione sia perfettamente efficiente e che nessuna dose vada sprecata come ho voluto ribadire con due interrogazioni presentate in settimana all’assessore Icardi: una sul sistema di verifica e monitoraggio della campagna vaccinale, l’altra sui destinatari dei vaccini della prima fase. Chi sono i tanti che hanno ricevuto il vaccino senza essere né personale sanitario né ospiti delle Rsa? Le notizie di cronaca, a partire dall’indagine della Procura di Biella sui “furbetti del vaccino”, confermano che su questo aspetto va riposta la massima attenzione. Non solo, questo primo periodo rappresenta una “palestra” in preparazione della fase 4, quella in cui il numero delle persone da vaccinare aumenterà esponenzialmente e l’organizzazione dovrà funzionare perfettamente».
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C’è forse una svista, il vaccino con vettore adenovirale prodotto da AstraZeneca mi pare sia indicato per gli under 55, non over.