Oggi a Stresa l’ultimo saluto a padre Umberto Muratore

Aveva 80 anni e dal 1985 sino allo scorso mese di agosto era stato direttore del Centro internazionale di Studi rosminiani

Si svolgeranno oggi pomeriggio, venerdì 30 dicembre a partire dalle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Stresa, i funerali di padre Umberto Muratore, spentosi giovedì all’ospedale Castelli di Verbania. Originario di Acquaro (Vibo Valentia, allora in provincia di Catanzaro), dove era nato nel 1942, per 37 anni – dal 1985 e sino allo scorso mese di agosto – aveva ricoperto l’incarico di direttore del Centro internazionale di Studi rosminiani nella cittadina borromaica.


Pur essendo di origine calabrese padre Muratore ha trascorso praticamente tutta la sua vita in Piemonte, in particolare tra il Novarese e il Vco. Entrato infatti sul finire degli anni ’50 all’Istituto della Carità di Domodossola, si era laureato in Filosofia alla Cattolica di Milano nel 1970 e due anni dopo era giunta l’ordinazione sacerdotale. Insegnante a Torino e a Domodossola, scrittore e giornalista, pensatore e fine intellettuale, alla metà degli anni ’80 era arrivata la nomina al direttore del Centro studi grazie alla sua profonda conoscenza del pensiero di Antonio Rosmini.


Un lungo e incessante lavoro durato quasi quattro decenni e culminato con l’ideazione dei Simposi, appuntamento che ogni anno richiamano a Stresa filosofi e teologi di assoluto valore. Va ricordato anche il ruolo che ebbe nel processo di beatificazione, avvenuto nel 2007, del presbitero roveretano con la cerimonia nell’allora nuovo palasport del Terdoppio.


“Stresiano benemerito” nel 2012, padre Muratore era riuscito a completare con molta soddisfazione l’edizione critica delle opere di Rosmini, per raccoglierle in settanta volumi, unendoli alla “riabilitazione” del pensiero del presbitero trentino, avvenuta in occasione del Concilio Vaticano II.


La scorsa estate la decisione di lasciare a padre Eduino Menestrina la guida del Centro studi e l’annuncio di dedicarsi a una serie di riflessioni sul tema della sofferenza. Lavoro che lo ha accompagnato solamente per pochi mesi.

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Oggi a Stresa l’ultimo saluto a padre Umberto Muratore

Aveva 80 anni e dal 1985 sino allo scorso mese di agosto era stato direttore del Centro internazionale di Studi rosminiani

Si svolgeranno oggi pomeriggio, venerdì 30 dicembre a partire dalle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Stresa, i funerali di padre Umberto Muratore, spentosi giovedì all’ospedale Castelli di Verbania. Originario di Acquaro (Vibo Valentia, allora in provincia di Catanzaro), dove era nato nel 1942, per 37 anni – dal 1985 e sino allo scorso mese di agosto – aveva ricoperto l’incarico di direttore del Centro internazionale di Studi rosminiani nella cittadina borromaica.


Pur essendo di origine calabrese padre Muratore ha trascorso praticamente tutta la sua vita in Piemonte, in particolare tra il Novarese e il Vco. Entrato infatti sul finire degli anni ’50 all’Istituto della Carità di Domodossola, si era laureato in Filosofia alla Cattolica di Milano nel 1970 e due anni dopo era giunta l’ordinazione sacerdotale. Insegnante a Torino e a Domodossola, scrittore e giornalista, pensatore e fine intellettuale, alla metà degli anni ’80 era arrivata la nomina al direttore del Centro studi grazie alla sua profonda conoscenza del pensiero di Antonio Rosmini.


Un lungo e incessante lavoro durato quasi quattro decenni e culminato con l’ideazione dei Simposi, appuntamento che ogni anno richiamano a Stresa filosofi e teologi di assoluto valore. Va ricordato anche il ruolo che ebbe nel processo di beatificazione, avvenuto nel 2007, del presbitero roveretano con la cerimonia nell’allora nuovo palasport del Terdoppio.


“Stresiano benemerito” nel 2012, padre Muratore era riuscito a completare con molta soddisfazione l’edizione critica delle opere di Rosmini, per raccoglierle in settanta volumi, unendoli alla “riabilitazione” del pensiero del presbitero trentino, avvenuta in occasione del Concilio Vaticano II.


La scorsa estate la decisione di lasciare a padre Eduino Menestrina la guida del Centro studi e l’annuncio di dedicarsi a una serie di riflessioni sul tema della sofferenza. Lavoro che lo ha accompagnato solamente per pochi mesi.

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