All’inizio c’erano stati numerosi inviti a consumare rapporti sessuali, perfino mimando il gesto. Poi l’uomo era passato alle vie di fatto: in una occasione aveva toccato il seno alla barista. Per i fatti accaduti nel dicembre di due anni fa, L.L., 44 anni, residente a Castelletto Ticino e già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione con rito abbreviato. Era a processo per violenza sessuale e molestie e ha ottenuto lo sconto di un terzo della pena.
Nel periodo dei fatti era andato decisamente «oltre», importunando due giovani oleggesi che lavorano in un bar alla periferia della città, sulla strada per Malpensa. In momenti differenti, con entrambe, aveva esordito: «Andiamo in bagno». Un invito a fare sesso, quasi sempre all’ora di chiusura quando nel bar non c’era quasi nessuno. Una delle due vittime ha segnalata alla titolare che c’era un uomo che le importunava. Gli avevano detto di andarsene ma lui non ascoltava e continuava a stare lì davanti al bancone. A un certo punto alla collega era stato toccato il seno, contro la sua volontà. Un cliente del bar era intervenuto in auto alle giovani, invitando il molestatore ad andarsene. Nel frattempo era passata una pattuglia dei carabinieri e i presenti avevano fornito una descrizione dello sconosciuto. Dopo aver chiuso il locale la barista aveva accompagnato la collega a casa, a poche centinaia di metri di distanza, ma dopo qualche minuto aveva ricevuto una sua chiamata: la ragazza le aveva raccontato di essersi trovata il molestatore sotto casa. Probabilmente lui l’aveva seguita. Dopo la denuncia, anche grazie all’esame delle telecamere, si era risaliti al quarantenne imputato, personaggio già noto ai carabinieri per vari episodi di minacce a commercianti, commessi assieme a un famigliare.