Perizia psichiatrica su Vincenzo Lasco. Il gip di Novara l’ha disposta ieri in incidente probatorio per il 65enne che lo scorso 28 aprile a Oleggio avrebbe accoltellato durante un lite il conoscente Michele Bonetto, 45 anni, recatosi a casa del pensionato per chiarire questioni in sospeso: la vittima era stata trafitta da una coltellata al petto, mentre discutevano animatamente sulle scale del condominio di via Cantoni. L’accertamento sulla capacità di intendere e volere era stato sollecitato dalla difesa del presunto accoltellatore in procura: affidato a uno psichiatra psicoterapeuta di Torino, durerà tre mesi. Il consulente relazionerà poi al giudice a fine marzo. In caso fosse accertata l’incapacità – Lasco è già stato dichiarato seminfermo di mente in un precedente processo – potrebbe essere prosciolto nel futuro processo.
Le indagini sull’omicidio sono ancora aperte. Nelle prossime settimane dovrebbero essere riascoltati i testimoni che hanno avuto in qualche modo a che fare con la vicenda. E’ sufficientemente chiara la ricostruzione dell’accoltellamento, ma rimane invece qualche dubbio sul movente, che in base ai primi elementi raccolti sarebbe da ricercare in una presunta molestia (peraltro poi denunciata alla caserma di Castelletto Ticino) che Lasco avrebbe fatto sulla figlia di Bonetto nei giorni precedenti l’omicidio. Il quarantenne, in compagnia di due amici, si era recato a casa a Oleggio proprio per chiedere spiegazioni. Ma il sessantenne accusato nega qualsiasi violenza come anche l’omicidio: in base alla sua tesi, avrebbe attinto il conoscente accidentalmente, durante la discussione, ed era uscito sulla scala con un coltello perché aveva sentito urla minacciose provenire dalla strada.
Durante la perquisizione a casa di Lasco i carabinieri avevano anche trovato 75 grammi di cocaina, nascosti in un barattolo di caffè sul balcone della camera da letto.