Omicidio di via Andoardi: dal passato della vittima, Antonio Amicucci di 68 anni, spuntano reati contro la persona per cui il pensionato risultava già noto alle forze dell’ordine.
Amicucci è stato ucciso a coltellate nel proprio appartamento da M.N., la 51enne che da alcuni anni si occupava di fargli le pulizie in casa, una volta a settimana. Il delitto si è consumato ieri mattina durante una lite fra i due, al culmine della quale la donna gli ha sferrato una serie di coltellate.
La colf ora si trova rinchiusa nel carcere di Vercelli con l’accusa di omicidio volontario aggravato e potrebbe tenersi già domani (venerdì 26) l’interrogatorio di convalida dell’arresto. Sotto la lente degli investigatori c’è il movente del suo gesto, che potrebbe essere legato a una reazione a delle molestie, a delle avances indesiderate. Subito dopo la lite e aver colpito il 68enne con i fendenti, la donna ha lasciato l’appartamento, si è tirata dietro la porta di casa ed è andata a rifugiarsi da una vicina che vive sullo stesso pianerottolo della vittima. Lì ha atteso i carabinieri.
Nel frattempo è stato confermato che il cane trovato sul luogo del delitto era dello stesso Amicucci. I carabinieri non l’avevano immediatamente associato alla vittima, in quanto in casa non sarebbero state trovate confezioni di cibo per animali. A fugare ogni dubbio è stato il controllo tramite microchip, svolto dai volontari Enpa. Il pastore maremmano di 60 chili si trova infatti ospite del canile di via del Gazurlo.
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