Pacchetto sicurezza, anche la Camera penale di Novara aderisce allo sciopero nazionale

Anche la Camera Penale di Novara parteciperà all’astensione dalle udienze proclamata 4, 5 e 6 novembre in segno di protesta contro le norme del cosiddetto Pacchetto sicurezza approvate dalla Camera dei Deputati e ora all’esame del Senato.

«Non so se ci sarò una tangibile utilità pratica, ma il valore politico dell’iniziativa richiede una massiccia partecipazione – afferma il presidente della Camera penale di Novara, Federico Celano (in foto) invitando i colleghi avvocati all’astensione -. Il Pacchetto sicurezza muove da ideologiche di stampo pan-penalistico in totale contrasto con i principi di diritto penale liberale. Dobbiamo gridare il nostro dissenso rispetto alla criminalizzazione del dissenso, delle madri detenute, del diritto alla comunicazione degli stranieri senza permesso di soggiorno, alla sola idea di forme di castrazione chimica nel nostro ordinamento. Questo pacchetto di norme ci preoccupa come operatori del diritto e anche come cittadini».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Pacchetto sicurezza, anche la Camera penale di Novara aderisce allo sciopero nazionale

Anche la Camera Penale di Novara parteciperà all’astensione dalle udienze proclamata 4, 5 e 6 novembre in segno di protesta contro le norme del cosiddetto Pacchetto sicurezza approvate dalla Camera dei Deputati e ora all’esame del Senato.

«Non so se ci sarò una tangibile utilità pratica, ma il valore politico dell’iniziativa richiede una massiccia partecipazione – afferma il presidente della Camera penale di Novara, Federico Celano (in foto) invitando i colleghi avvocati all’astensione -. Il Pacchetto sicurezza muove da ideologiche di stampo pan-penalistico in totale contrasto con i principi di diritto penale liberale. Dobbiamo gridare il nostro dissenso rispetto alla criminalizzazione del dissenso, delle madri detenute, del diritto alla comunicazione degli stranieri senza permesso di soggiorno, alla sola idea di forme di castrazione chimica nel nostro ordinamento. Questo pacchetto di norme ci preoccupa come operatori del diritto e anche come cittadini».

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