Un papà in tribunale con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della figlia, oggi adolescente ma all’epoca dei fatti poco più che una bambina. A puntare il dito contro di lui proprio la bambina che, dopo la separazione dei genitori, aveva continuato a frequentare la casa del padre non solo nei week end stabiliti ma anche durante la settimana, così almeno hanno riferito davanti al giudice l’imputato e alcuni testi; ma poi, improvvisamente, nell’estate di qualche anno fa, non aveva più voluto andarci.
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Aveva riferito di strattoni, tirate d’orecchi e, in un’occasione, anche di un calcio.
«Non vedo mia figlia da anni – ha detto l’uomo davanti al giudice – Quando telefonavo non mi rispondeva, non sono più riuscito a vederla. Non ho neanche una sua fotografia. Io non l’ho mai picchiata o strattonata. Mai».
«Frequentava casa mia – ha riferito in aula un amico dell’uomo – Tutti i weekend veniva a giocare con mia figlia; non ho mai visto alcun segno né tantomeno dei lividi».
«I rapporti tra mio figlio e mia nipote – ha confermato il nonno – erano ottimi, non ho mai sentito una discussione o altro; anzi: se fosse accaduto sarei stato io il primo a rimproverare mio figlio. Non ho mai visto segni e neppure sentito che si lamentava. Francamente non so perché mio figlio non la vede più».
Nel processo né la ragazza né la madre si sono costituite parte civile. La ex compagna dell’uomo non si è presentata in aula e verrà ascoltata nell’udienza già fissata ad aprile.