Palestra Libertas, tutti d’accordo su viale Kennedy. Ma l’opposizione attacca l’assessore De Grandis

Approvata all'unanimità la variante al Piano regolatore. Ma i consiglieri di minoranza non hanno risparmiato critiche: «Il merito dell'operazione è tutta del sindaco»

La nuova palestra per la Ginnastica Libertas verrà costruita in viale Kennedy. Il via libera è stato dato ieri, 27 marzo, in consiglio comunale con il voto unanime alla variante del Piano regolatore, necessaria per la costruzione della struttura. Nonostante le parti politiche fossero tutte d’accordo, l’opposizione non ha risparmiato critiche punzecchiando sia il sindaco Alessandro Canelli che il vice e assessore allo Sport Ivan De Grandis.

Quella della tensostruttura è, infatti, una storia travagliata. La Libertas, società di ginnastica artistica che conta più di 250 atleti, ha necessità di in uno spazio idoneo per potersi allenare, dopo lo smantellamento della struttura all’ex campo Tav dove sono iniziati i lavori di riqualificazione del quartiere. La prima proposta di De Grandis sul collocamento della struttura in via Fara aveva scatenato la reazione dei residenti che con una raccolta firme avevano costretto l’amministrazione a cercare una soluzione alternativa.

Tuttavia, anche la seconda proposta dell’assessore che prevedeva l’installazione della tensostruttura in via Magalotti, all’interno del giardino della scuola media Pier Lombardo, aveva generato la reazione dei residenti e del collegio docenti della scuola stessa, costringendo l’amministrazione a correre ai ripari. A quel punto era intervenuto il sindaco verificando con gli uffici la fattibilità tecnica dell’installazione in un’area di viale Kennedy.

«Abbiamo messo fine al brutto pasticciaccio di via Magalotti (e prima ancora di via Fara)» ha riassunto la consigliera Pd Cinzia Spilinga, citando Carlo Emilio Gadda e rappresentando plasticamente quella che il suo capogruppo, Nicola Fonzo, ha definito «la pietra tombale sull’ipotesi di una tensostruttura nel cortile della scuola, una scelta che avevamo già avuto modo di definire scellerata. Siamo arrivati alla soluzione che va bene per tutti e ha senso per il futuro. Facciamo un’opera dove c’è già una vocazione naturale all’attività sportiva, accontentiamo i cittadini di via Magalotti e diamo una risposta alle famiglie dei ginnasti. Peccato che a trovare la soluzione non sia stato l’assessore allo sport, ma il sindaco».

Anche il consigliere Rossano Pirovano è intervenuto sulla questione sottolineando come la maggioranza abbia «commesso due volte lo stesso errore, senza confrontarsi con i cittadini, prima in via Fara e poi in via Magalotti. Se siamo qui oggi a votare questa variante è perché l’assessore De Grandis ha subito una decisione di Canelli che ha individuato un’area dove già noi avevamo proposto di installare la struttura. Mattia Colli Vignarelli ha sottolineato come le proteste dei residenti «abbiano insegnato che la democrazia parte anche dalle piccole cose e che l’ascolto dei cittadini è alla base del processo democratico».

È stato lo stesso primo cittadino a smorzare i toni, rifiutando di assumersi il merito dell’individuazione dell’area, come aveva già fatto durante la scorsa seduta di consiglio: «Sono contento che ci sia un’ampia unità d’intenti e si vada in questa direzione in maniera compatta, contemperando vari interessi. Capisco che sia un’occasione per provocare, ma non ci sono meriti da assegnare: abbiamo dimostrato e dato prova di come tenendo in considerazione tutti i vari aspetti, le voci, le perplessità, i desiderata e le necessità, le soluzioni possano essere trovate. La nostra volontà è di poter consegnare la struttura in autunno, anche se nel frattempo abbiamo richiesto ufficialmente di tenere la palestra dei Vigili del Fuoco fino a fine anno».

In aula, il consigliere di Fratelli d’Italia Camillo Esempio ha mostrato in modo ironico al tavolo del pubblico un foglio con la scritta “zizzania” a suggerire che la discussione fosse strumentale all’attacco dell’amministrazione che, alla prova dei fatti, si è dovuta scontrare per ben due volte con i residenti, nonostante i tentativi di forzare la mano sulla scorta dei risultati elettorali. Saranno i cittadini a giudicare di chi è il merito di aver sciolto il bandolo della matassa: ciò che è certo è che ora potranno partire i lavori e il cantiere in viale Kennedy, grazie a quella che Fonzo ha definito “la variante De Grandis”.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Palestra Libertas, tutti d’accordo su viale Kennedy. Ma l’opposizione attacca l’assessore De Grandis

Approvata all’unanimità la variante al Piano regolatore. Ma i consiglieri di minoranza non hanno risparmiato critiche: «Il merito dell’operazione è tutta del sindaco»

La nuova palestra per la Ginnastica Libertas verrà costruita in viale Kennedy. Il via libera è stato dato ieri, 27 marzo, in consiglio comunale con il voto unanime alla variante del Piano regolatore, necessaria per la costruzione della struttura. Nonostante le parti politiche fossero tutte d’accordo, l’opposizione non ha risparmiato critiche punzecchiando sia il sindaco Alessandro Canelli che il vice e assessore allo Sport Ivan De Grandis.

Quella della tensostruttura è, infatti, una storia travagliata. La Libertas, società di ginnastica artistica che conta più di 250 atleti, ha necessità di in uno spazio idoneo per potersi allenare, dopo lo smantellamento della struttura all’ex campo Tav dove sono iniziati i lavori di riqualificazione del quartiere. La prima proposta di De Grandis sul collocamento della struttura in via Fara aveva scatenato la reazione dei residenti che con una raccolta firme avevano costretto l’amministrazione a cercare una soluzione alternativa.

Tuttavia, anche la seconda proposta dell’assessore che prevedeva l’installazione della tensostruttura in via Magalotti, all’interno del giardino della scuola media Pier Lombardo, aveva generato la reazione dei residenti e del collegio docenti della scuola stessa, costringendo l’amministrazione a correre ai ripari. A quel punto era intervenuto il sindaco verificando con gli uffici la fattibilità tecnica dell’installazione in un’area di viale Kennedy.

«Abbiamo messo fine al brutto pasticciaccio di via Magalotti (e prima ancora di via Fara)» ha riassunto la consigliera Pd Cinzia Spilinga, citando Carlo Emilio Gadda e rappresentando plasticamente quella che il suo capogruppo, Nicola Fonzo, ha definito «la pietra tombale sull’ipotesi di una tensostruttura nel cortile della scuola, una scelta che avevamo già avuto modo di definire scellerata. Siamo arrivati alla soluzione che va bene per tutti e ha senso per il futuro. Facciamo un’opera dove c’è già una vocazione naturale all’attività sportiva, accontentiamo i cittadini di via Magalotti e diamo una risposta alle famiglie dei ginnasti. Peccato che a trovare la soluzione non sia stato l’assessore allo sport, ma il sindaco».

Anche il consigliere Rossano Pirovano è intervenuto sulla questione sottolineando come la maggioranza abbia «commesso due volte lo stesso errore, senza confrontarsi con i cittadini, prima in via Fara e poi in via Magalotti. Se siamo qui oggi a votare questa variante è perché l’assessore De Grandis ha subito una decisione di Canelli che ha individuato un’area dove già noi avevamo proposto di installare la struttura. Mattia Colli Vignarelli ha sottolineato come le proteste dei residenti «abbiano insegnato che la democrazia parte anche dalle piccole cose e che l’ascolto dei cittadini è alla base del processo democratico».

È stato lo stesso primo cittadino a smorzare i toni, rifiutando di assumersi il merito dell’individuazione dell’area, come aveva già fatto durante la scorsa seduta di consiglio: «Sono contento che ci sia un’ampia unità d’intenti e si vada in questa direzione in maniera compatta, contemperando vari interessi. Capisco che sia un’occasione per provocare, ma non ci sono meriti da assegnare: abbiamo dimostrato e dato prova di come tenendo in considerazione tutti i vari aspetti, le voci, le perplessità, i desiderata e le necessità, le soluzioni possano essere trovate. La nostra volontà è di poter consegnare la struttura in autunno, anche se nel frattempo abbiamo richiesto ufficialmente di tenere la palestra dei Vigili del Fuoco fino a fine anno».

In aula, il consigliere di Fratelli d’Italia Camillo Esempio ha mostrato in modo ironico al tavolo del pubblico un foglio con la scritta “zizzania” a suggerire che la discussione fosse strumentale all’attacco dell’amministrazione che, alla prova dei fatti, si è dovuta scontrare per ben due volte con i residenti, nonostante i tentativi di forzare la mano sulla scorta dei risultati elettorali. Saranno i cittadini a giudicare di chi è il merito di aver sciolto il bandolo della matassa: ciò che è certo è che ora potranno partire i lavori e il cantiere in viale Kennedy, grazie a quella che Fonzo ha definito “la variante De Grandis”.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.