Al parcheggio sotterraneo ruspe pronte a partire. Inaugurato il cantiere

Due anni per la consegna del nuovo posteggio a piani sull'area della Curia. Il vescovo: «E' il nostro dono alla città». Il sindaco: «Primo passo verso la pedonalizzazione di piazza Martiri»

Un’opera importante, che la città attende da tanti anni. Questa la premessa alla presentazione del progetto finale – avvenuto stamattina, venerdì 12 maggio – del nuovo parcheggio sotterraneo nell’area della Curia vescovile fra le vie Puccini e Dominioni. L’appalto se lo è aggiudicato la Notarimpresa; l’importo complessivo dell’investimento ammonta a 11 milioni di euro, mentre la durata dei lavori è stata calcolata in 754 giorni (poco più di due anni) di cui i primi sei mesi destinati allo scavo archeologico.

Qualche altro particolare tecnico. Il parcheggio si svilupperà su tre piani interrati (247 posti auto) e uno spazio all’aperto di 31 (si cui 6 per disabili e 4 per la ricarica di auto elettriche), per un totale di 278 stalli auto e 4 posti moto. Sarà realizzato nell’area delimitata a sud dal muro lungo via Dominioni (destinato a una sistemazione) e a ovest dalla facciata ottocentesca su via Puccini (la “Quinta Antonelliana”, destinata anch’essa ad essere mantenuta e restaurata, sia dal lato interno che da quello esterno). Saranno presenti due scale pedonali con ascensore, l’accesso e l’uscita veicolare saranno posizionati a sud (angolo vie Dominioni e Puccini), dove saranno presenti i parcheggi in superficie, mentre la zona opposta sarà destinata a verde, separata da una recinzione, e destinata a uso della Curia. Un pergolato destinato a creare un’ulteriore cortina verde coprirà le rampe di accesso e uscita, mentre saranno mantenuti i particolari punti di interesse visuale, dal complesso monumentale del Vescovado e del Duomo. Con un altro appalto verranno infine realizzate anche le opere di urbanizzazione, con la sistemazione dei larghi Bellini e Colonna. Per il lavoro vero e proprio di scavo si dovrebbe procedere per un metro e mezzo alla volta, limite per il quale tutti si augurano non vengano alla luce particolari reperti che potrebbero provocare un rallentamento dell’opera. Tempo stimato? La prima parte è incerta, è stato ammesso. Si spererebbe in tre – sei mesi, poi circa altri 18-19.


Da parte sua il vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, nelle vesti di “padrone di casa”, ha ripercorso la storia del progetto: «Quanto sono arrivato a Novara undici anni fa ed era tutto pronto. Su quell’area, all’epoca di proprietà dell’Istituto sostentamento del clero che l’aveva a sua volta acquistata dalla Cariplo, esisteva già un progetto (della stessa Cassa di risparmio delle Provincie lombarde, ndr) per il quale non esistevano però le condizioni di mercato». Mancava solo la firma del vescovo, «ma il mio predecessore – ha aggiunto monsignor Brambilla – essendo anche giunto in prossimità del termine del suo mandato, non se la sentì di farlo. Per la mia sensibilità storico – artistica ho ritenuto non procedere in prima battuta. Insieme all’Istituto ho voluto valutare se esisteva una società costruttrice e se i progettisti di allora potevano vantare una proprietà intellettuale».

All’inizio del 2013 viene immagina un’altra soluzione: «Da Roma l’Istituto propose di eseguire una permuta con beni della Diocesi, che ha versato circa due milioni di euro, di fatto comprando l’area. Questa cifra rappresenta il dono che facciamo alla città». Si parla di diritto di superficie, non un comodato: «La Diocesi rimane proprietaria dell’area, la società che è stato costituita ad hoc (Parcheggio Centro Duomo Srl, ndr) ha costituito un diritto di superficie e i particolari saranno stipulati dal giorno in cui il manufatto sarà pronto».


L’illustrazione dal punto di vista amministrativo è toccata al sindaco Alessandro Canelli: «In tutte le città d’Europa sono presenti parcheggi sotteranei, perché la vocazione è ormai quella di non mantenere automobili in superficie, ma di rendere più vivibili i luoghi pubblici. Quando arrivò la proposta nel 2017 il nostro “sì” è stato immediato. Da quel momento abbiamo lavorato per valutare l’esistenza delle condizioni». Il primo cittadino ha parlato di lungo iter burocratico, paragonato a un vero e proprio “allineamento di astri”, «come il rispetto delle norme urbanistiche e la sostenibilità economico finanziaria in prima battuta, ma che ci ha consentito di arrivare a questo risultato. La Sovrintendenza ha già eseguito dai carotaggi e speriamo che non si registrino intoppi in futuro. Questo parcheggio sotterraneo avrà il doppio degli stalli esistenti in piazza Martiri, quindi noi doteremo il centro storico di una possibilità di parcheggio che, dopo diversi decenni, ci consentirà di pedonalizzare la vicina piazza, per la quale i nostri uffici stanno già effettuando le opportune progettazioni», ribadendo ancora una volta che piazza Martiri «non sarà chiusa al traffico veicolare. La strada di attraversamento che dalla Barriera Albertina raggiunge l’attuale ospedale rimarrà aperta a doppio senso di marcia. Magari istituiremo una “zona 30”, ma non ci possiamo permettere una “cesura” così netta».

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Due anni per la consegna del nuovo posteggio a piani sull’area della Curia. Il vescovo: «E’ il nostro dono alla città». Il sindaco: «Primo passo verso la pedonalizzazione di piazza Martiri»

Un'opera importante, che la città attende da tanti anni. Questa la premessa alla presentazione del progetto finale – avvenuto stamattina, venerdì 12 maggio – del nuovo parcheggio sotterraneo nell'area della Curia vescovile fra le vie Puccini e Dominioni. L'appalto se lo è aggiudicato la Notarimpresa; l'importo complessivo dell'investimento ammonta a 11 milioni di euro, mentre la durata dei lavori è stata calcolata in 754 giorni (poco più di due anni) di cui i primi sei mesi destinati allo scavo archeologico.

Qualche altro particolare tecnico. Il parcheggio si svilupperà su tre piani interrati (247 posti auto) e uno spazio all'aperto di 31 (si cui 6 per disabili e 4 per la ricarica di auto elettriche), per un totale di 278 stalli auto e 4 posti moto. Sarà realizzato nell'area delimitata a sud dal muro lungo via Dominioni (destinato a una sistemazione) e a ovest dalla facciata ottocentesca su via Puccini (la “Quinta Antonelliana”, destinata anch'essa ad essere mantenuta e restaurata, sia dal lato interno che da quello esterno). Saranno presenti due scale pedonali con ascensore, l'accesso e l'uscita veicolare saranno posizionati a sud (angolo vie Dominioni e Puccini), dove saranno presenti i parcheggi in superficie, mentre la zona opposta sarà destinata a verde, separata da una recinzione, e destinata a uso della Curia. Un pergolato destinato a creare un'ulteriore cortina verde coprirà le rampe di accesso e uscita, mentre saranno mantenuti i particolari punti di interesse visuale, dal complesso monumentale del Vescovado e del Duomo. Con un altro appalto verranno infine realizzate anche le opere di urbanizzazione, con la sistemazione dei larghi Bellini e Colonna. Per il lavoro vero e proprio di scavo si dovrebbe procedere per un metro e mezzo alla volta, limite per il quale tutti si augurano non vengano alla luce particolari reperti che potrebbero provocare un rallentamento dell'opera. Tempo stimato? La prima parte è incerta, è stato ammesso. Si spererebbe in tre – sei mesi, poi circa altri 18-19.


Da parte sua il vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, nelle vesti di “padrone di casa”, ha ripercorso la storia del progetto: «Quanto sono arrivato a Novara undici anni fa ed era tutto pronto. Su quell'area, all'epoca di proprietà dell'Istituto sostentamento del clero che l'aveva a sua volta acquistata dalla Cariplo, esisteva già un progetto (della stessa Cassa di risparmio delle Provincie lombarde, ndr) per il quale non esistevano però le condizioni di mercato». Mancava solo la firma del vescovo, «ma il mio predecessore – ha aggiunto monsignor Brambilla – essendo anche giunto in prossimità del termine del suo mandato, non se la sentì di farlo. Per la mia sensibilità storico – artistica ho ritenuto non procedere in prima battuta. Insieme all'Istituto ho voluto valutare se esisteva una società costruttrice e se i progettisti di allora potevano vantare una proprietà intellettuale».

All'inizio del 2013 viene immagina un'altra soluzione: «Da Roma l'Istituto propose di eseguire una permuta con beni della Diocesi, che ha versato circa due milioni di euro, di fatto comprando l'area. Questa cifra rappresenta il dono che facciamo alla città». Si parla di diritto di superficie, non un comodato: «La Diocesi rimane proprietaria dell'area, la società che è stato costituita ad hoc (Parcheggio Centro Duomo Srl, ndr) ha costituito un diritto di superficie e i particolari saranno stipulati dal giorno in cui il manufatto sarà pronto».


L'illustrazione dal punto di vista amministrativo è toccata al sindaco Alessandro Canelli: «In tutte le città d'Europa sono presenti parcheggi sotteranei, perché la vocazione è ormai quella di non mantenere automobili in superficie, ma di rendere più vivibili i luoghi pubblici. Quando arrivò la proposta nel 2017 il nostro “sì” è stato immediato. Da quel momento abbiamo lavorato per valutare l'esistenza delle condizioni». Il primo cittadino ha parlato di lungo iter burocratico, paragonato a un vero e proprio “allineamento di astri”, «come il rispetto delle norme urbanistiche e la sostenibilità economico finanziaria in prima battuta, ma che ci ha consentito di arrivare a questo risultato. La Sovrintendenza ha già eseguito dai carotaggi e speriamo che non si registrino intoppi in futuro. Questo parcheggio sotterraneo avrà il doppio degli stalli esistenti in piazza Martiri, quindi noi doteremo il centro storico di una possibilità di parcheggio che, dopo diversi decenni, ci consentirà di pedonalizzare la vicina piazza, per la quale i nostri uffici stanno già effettuando le opportune progettazioni», ribadendo ancora una volta che piazza Martiri «non sarà chiusa al traffico veicolare. La strada di attraversamento che dalla Barriera Albertina raggiunge l'attuale ospedale rimarrà aperta a doppio senso di marcia. Magari istituiremo una “zona 30”, ma non ci possiamo permettere una “cesura” così netta».

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