Oltre 500 le farmacie coinvolte su tutto il territorio, città e piccoli centri; 1000 i farmacisti vaccinatori. Da lunedì 14 giugno cittadini da 18 a 79 anni senza particolari patologie, che non si sono ancora registrati che si sono registrati ma non hanno ancora un appuntamento, oppure hanno già una data di convocazione dopo almeno dieci giorni, possono effettuare la preadesione sul sito Ilpiemontetivaccina.it oppure direttamante in farmacia. Le prime inoculazioni domani, venerdì 18 giugno. Questo l’annuncio della Regione.
Invece niente di tutto questo perchè il portale è un vicolo cieco e alcune delle farmacie che hanno dato la loro disponibilità hanno terminato i posti oppure preferisono aspettare per vedere cosa succede. Almeno sul territorio di Novara e provincia.
«In una sola giornata abbiamo esaurito le cinquanta dosi disponibili che saranno somministrate in venti giorni tra giugno e luglio – dicono dalla farmacia Vescovile -. Abbiamo preferito gestire tutto in farmacia escludendo il portale anche perchè noi avevamo dato la nostra adesione già nel mese di aprile, poi non abbiamo saputo più nulla dalla Regione e le novità le abbiamo lette sui giornali. Questa dei vaccini è un’attività che implica tantissima burocrazia: per ora i numeri restano questi. Dopo le prime inoculazioni capiremo meglio: se ce ne sarà la possibilità, potremo pensare di aprire a nuove prenotazioni».
«Per il momento non siamo operativi anche perchè non abbiamo ancora terminato il corso di farmacisti vaccinatori – spiega Gianpaolo Fornaro, direttore della Farmacia Giulio Cesare -. Abbiamo aderito alla campagna perchè siamo convinti di poter dare una mano offrendo uno spazio in più, ma c’è molta confusione e poca chiarezza su ruoli e responsabilià. Ogni giorno cambiano le regole e l’incontro con la Regione della scorsa settimana ci ha spaventati un po’ anche perchè sono state fatte domande a cui l’ente non ha saputo rispondere. Giovedì sera è in programma un corso all’ordine dei farmacisti e spero di potermi confrontare con i colleghi. È vero che nel momento in cui i protocolli vengono tutti rispettati e dovesse succedere qualcosa, noi non avremmo alcuna responsabilità penale, ma questo non toglierebbe tutta la parte emotiva. Inoltre i vaccini potranno essere effettuati solo in orario di chiusura per una questione di spazi. Insomma, noi siamo e restiamo propositivi, ma vogliamo delle garanzie certe».
Secondo il portale regionale, sono 13 le farmacie novaresi che si sono messe a disposizione. Secondo il presidente di Assofarma, Enrico Luoni, una ventina: «Alcune non compaiono perchè preferiscono capire come funziona e poi aprire le iscrizioni – afferma -. Ovviamente si privilegia i propri pazienti piuttosto che persone sconosciute ed è altrettanto chiaro che ci vuole responsabilità in questa situazione: è solo il banco di prova per quello che ci aspetterà in futuro con le vaccinazioni antinfluenzali e un ventuale richiamo anti Covid. I colleghi sono comunque molto preparati. Al momento l’aspetto più difficile da gestire è quello di spazi e tempi: non si può pensare che un farmacista si metta a fare vaccini bardato da testa a piedi continuando la sua attività dietro il bancone. Le somministrazioni dovranno essere organizzate tutte in orario di chiusura e stando attenti nelle prenotazioni per evitare che ci siano dosi in eccesso o che ne manchino».
Intanto anche questa settimana, come la scorsa, sono state esaurite in pochissimi minuti le adesioni al secondo open night in programma venerdì 18 giugno al Salone Borsa, stavolta dedicato agli over 18.