Partito il Distretto del commercio: «Una grande opportunità per la città»

Presentata questa mattina dall'assessore Chiaralli e dal dal neo manager Minicucci la Cabina di regia della nuova realtà, Il 16 giugno il primo dei tre incontri per valutare proposte, suggerimenti e impostare il lavoro dei prossimi mesi

La gestazione è stata lunga e faticosa, il travaglio forse ancora di più, ma alla fine il Distretto urbano del Commercio di Novara ha visto finalmente la luce. La nuova realtà è stata ufficialmente presentata questa mattina, lunedì 6 giugno, a Palazzo Carino dal vicesindaco – nelle vesti di assessore al Commercio – Marina Chiarelli, soggetto capofila di quella che non a caso è stata definita una vera e propria “start up”, e dagli altri “partner fondatori”, Confcommercio e Confesercenti, insieme al neo manager Luigi Minicucci.
«Il distretto – ha detto Chiarelli – rappresenta una grande opportunità per la città. E’ finalmente partito con la costituzione della Cabina di regia dei partner stabili; potrà avere la guida da parte della Regione ma anche mettere in campo idee proprie sulla base di quelle che saranno le esigenze del territorio».


Manager del distretto, come anticipato da La Voce la scorsa settimana, sarà Luigi Minicucci, da anni figura di spicco di Confesercenti, che, come ha ricordato lui stesso, «ho avuto modo di osservare la nascita di questi soggetti in altre realtà italiane, prima di tutto in Puglia, poi in Lombardia e Veneto». Volendo fare una breve cronistoria, i distretti derivano da una «da un decreto legislativo vecchissimo come quello dell’allore ministro Bersani del 1998, dove era previsto che ci fossero queste forme di organizzazione. Il Piemonte ha aspettato come tanti ma ora, su iniziativa dell’assessore Poggio, nonostante il periodo della pandemia, abbiamo formalizzato questa iniziativa. Arrivando al varo di apposita legge regionale e iniziando a sondare le possibili adesioni».


Cosa che è andata al di là delle previsioni: «In un primo momento si immaginava che ci potessero essere una venina circa di distretti ma allo stato attuale ne sono sorti 77, un numero decisamente importante. Qualcuno è partito prima, altri dopo come Novara, che nel frattempo ha avuto a che fare con le elezioni». La Cabina di regia, guidata dall’assessore Chiarelli, ha già avuto modo di riunirsi in un paio di circostanze e fra i primi quello di individuare il manager, scelta ricaduta su Minicucci, che ha accettato «all’unica condizione di pter ricoprire questo ruolo per i quattro mesi iniziali e soprattutto a titolo gratuito, perché volevo fare qualcosa per quella parte della città interessata dal Distretto urbano, ossia il centro storico, le zone immediatamente a ridosso e una periferia come Pernate».


Ora ancora un paio di passaggi. La costituzione di un tavolo tecnico «impropriamente chiamato di secondo livello aperto a chiunque voglia parteciparvi, dalle altre associazioni ai comitati di consumatori, dagli enti no profit sino alla stessa Camera di commercio» e soprattutto tre incontri in programma il 16, 23 giugno e 7 luglio presso l’ente di via degli Avogadro con la presentazione di questionari: sulla scorta dei risultati che emergeranno saranno individuate le necessità e intraprese le prime iniziative.


«La cabina di regia – ha spiegato ancora Minicucci – ha dato mandato a due aziende specializzate (la prima fa capo all’Univestià veneziana Ca’ Foscari, che si è già occupata dei Distretti di Arona, Borgomanero e del Cusio). Tutti gli incontri, il primo e l’ultimo con la partecipazione del professor Alessandro Minello, il secondo con Enrico De Marchi, si terranno dalle 14 e saranno diffusi anche in streaming. Si tratta di appuntamenti principalmente riservati agli operatori del settore, anche se la partecipazione è libera e saranno diffusi anche in streaming».


Soddisfazione è stata espressa anche dagli altri rappresentati “fondatori”: «Credo che sia il momento giusto per intervenire in un settore dove la crisi si è particolarmente accentuata – ha detto giacomo Ferraris di Confcommercio – Il distretto dovrà proporre idee e stimolare un momento di confronto. Sono convinto se unendo gli sforzi potremo ottenere dei buoni risultati, portando a tutti vantaggi economici e sociali per la città cercando di evitare quella desertificazione rappresenta da troppe serrande che si abbassano».


«Una buona partenza – gli ha fatto eco Antonio Gobbato di Confesercenti – Il problema di fondo è quello che le nostre piccole e medie imprese dopo aver attraversato un momento difficile rappresento comunque il futuro del settore. Come Cabina di regia speriamo di poter ottenere quei risultati che già lo strumento regionale li definisce uno “stimolo all’innovazione”».


«Nell’insieme – ha concluso Chiarelli – l’obiettivo di questo lavoro è di migliorare l’attrattività della città sotto vari punti di vista, che siano non sostando di riflesso, ma di sostegno al commercio di vicinato in maniera concreta attraverso risorse messe in campo dalla Regione e dal Comune, magari implementate con altre esterne. Compito del distretto sarà anche quello di trovare la giusta sintesi alle esigenze degli operatori».

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Presentata questa mattina dall’assessore Chiaralli e dal dal neo manager Minicucci la Cabina di regia della nuova realtà, Il 16 giugno il primo dei tre incontri per valutare proposte, suggerimenti e impostare il lavoro dei prossimi mesi

La gestazione è stata lunga e faticosa, il travaglio forse ancora di più, ma alla fine il Distretto urbano del Commercio di Novara ha visto finalmente la luce. La nuova realtà è stata ufficialmente presentata questa mattina, lunedì 6 giugno, a Palazzo Carino dal vicesindaco – nelle vesti di assessore al Commercio – Marina Chiarelli, soggetto capofila di quella che non a caso è stata definita una vera e propria “start up”, e dagli altri “partner fondatori”, Confcommercio e Confesercenti, insieme al neo manager Luigi Minicucci.
«Il distretto – ha detto Chiarelli – rappresenta una grande opportunità per la città. E’ finalmente partito con la costituzione della Cabina di regia dei partner stabili; potrà avere la guida da parte della Regione ma anche mettere in campo idee proprie sulla base di quelle che saranno le esigenze del territorio».


Manager del distretto, come anticipato da La Voce la scorsa settimana, sarà Luigi Minicucci, da anni figura di spicco di Confesercenti, che, come ha ricordato lui stesso, «ho avuto modo di osservare la nascita di questi soggetti in altre realtà italiane, prima di tutto in Puglia, poi in Lombardia e Veneto». Volendo fare una breve cronistoria, i distretti derivano da una «da un decreto legislativo vecchissimo come quello dell’allore ministro Bersani del 1998, dove era previsto che ci fossero queste forme di organizzazione. Il Piemonte ha aspettato come tanti ma ora, su iniziativa dell’assessore Poggio, nonostante il periodo della pandemia, abbiamo formalizzato questa iniziativa. Arrivando al varo di apposita legge regionale e iniziando a sondare le possibili adesioni».


Cosa che è andata al di là delle previsioni: «In un primo momento si immaginava che ci potessero essere una venina circa di distretti ma allo stato attuale ne sono sorti 77, un numero decisamente importante. Qualcuno è partito prima, altri dopo come Novara, che nel frattempo ha avuto a che fare con le elezioni». La Cabina di regia, guidata dall’assessore Chiarelli, ha già avuto modo di riunirsi in un paio di circostanze e fra i primi quello di individuare il manager, scelta ricaduta su Minicucci, che ha accettato «all’unica condizione di pter ricoprire questo ruolo per i quattro mesi iniziali e soprattutto a titolo gratuito, perché volevo fare qualcosa per quella parte della città interessata dal Distretto urbano, ossia il centro storico, le zone immediatamente a ridosso e una periferia come Pernate».


Ora ancora un paio di passaggi. La costituzione di un tavolo tecnico «impropriamente chiamato di secondo livello aperto a chiunque voglia parteciparvi, dalle altre associazioni ai comitati di consumatori, dagli enti no profit sino alla stessa Camera di commercio» e soprattutto tre incontri in programma il 16, 23 giugno e 7 luglio presso l’ente di via degli Avogadro con la presentazione di questionari: sulla scorta dei risultati che emergeranno saranno individuate le necessità e intraprese le prime iniziative.


«La cabina di regia – ha spiegato ancora Minicucci – ha dato mandato a due aziende specializzate (la prima fa capo all’Univestià veneziana Ca’ Foscari, che si è già occupata dei Distretti di Arona, Borgomanero e del Cusio). Tutti gli incontri, il primo e l’ultimo con la partecipazione del professor Alessandro Minello, il secondo con Enrico De Marchi, si terranno dalle 14 e saranno diffusi anche in streaming. Si tratta di appuntamenti principalmente riservati agli operatori del settore, anche se la partecipazione è libera e saranno diffusi anche in streaming».


Soddisfazione è stata espressa anche dagli altri rappresentati “fondatori”: «Credo che sia il momento giusto per intervenire in un settore dove la crisi si è particolarmente accentuata – ha detto giacomo Ferraris di Confcommercio – Il distretto dovrà proporre idee e stimolare un momento di confronto. Sono convinto se unendo gli sforzi potremo ottenere dei buoni risultati, portando a tutti vantaggi economici e sociali per la città cercando di evitare quella desertificazione rappresenta da troppe serrande che si abbassano».


«Una buona partenza – gli ha fatto eco Antonio Gobbato di Confesercenti – Il problema di fondo è quello che le nostre piccole e medie imprese dopo aver attraversato un momento difficile rappresento comunque il futuro del settore. Come Cabina di regia speriamo di poter ottenere quei risultati che già lo strumento regionale li definisce uno “stimolo all’innovazione”».


«Nell’insieme – ha concluso Chiarelli – l’obiettivo di questo lavoro è di migliorare l’attrattività della città sotto vari punti di vista, che siano non sostando di riflesso, ma di sostegno al commercio di vicinato in maniera concreta attraverso risorse messe in campo dalla Regione e dal Comune, magari implementate con altre esterne. Compito del distretto sarà anche quello di trovare la giusta sintesi alle esigenze degli operatori».

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