Dopo la maratona on line promossa la scorsa settimana dall’Assocoazione giovani avvocati di Novara, domani, mercoledì 9 dicembre, dalle 15 anche l’università del Piemonte Orientale organizza una maratona di scienziati, professori e ricercatori affinhcè venga sospesa la pena di morte ad Ahmadreza Djalali, il medico iraniano-svedese rapito dalle istituzioni del suo paese con la falsa accusa di spionaggio. Una sentenza che potrebbe essere eseguita da un giorno all’altro. Djalali è stato un ricercatore presso il Centro di Medicina dei Disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte Orientale, la Vrije Universiteit di Bruxelles e il Karolinska Institutet di Stoccolma.
L’Upo da tempo si batte da tempo affinché la giustizia venga ristabilita e ha coinvolto le istituzioni nazionali e internazionali per ottenere la liberazione di Ahmad ed è proprio attraverso il Crimedim che domani verrà organizzata la maratona in diretta streaming sul canale YouTube dell’università cliccando QUI
Hanno già aderito 160 relatori, provenienti da Italia, Argentina, Australia, Belgio, Canada, Colombia, Etiopia, Francia, Giappone, India, Irlanda, Israele, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera. C’è da credere che la maratona possa durare fino al giorno successivo: una no-stop di 24 ore.
Seguire l’evento anche per poco è l’atto concreto che ognuno può attuare per dimostrare la propria solidarietà per Ahmad e sottolineare che la scienza e la ricerca devono rimanere libere da ogni condizionamento politico.
Per seguire la vicenda di Ahmadreza Djalali è possibile collegandosi al sito di Amnedsty cliccando QUI