Per la morte di Ludovica sulla giostra a Galliate vanno a processo in quattro

Lo ha deciso il gup di Novara Maria Amoruso al termine dell'udienza preliminare di oggi. Quattro rinvii a giudizio per sindaco, comandante dei vigili, giostraio e tecnico

Per la morte della studentessa Ludovica Visciglia, la quindicenne che la sera del 12 marzo 2022, il giorno del suo compleanno, perse la vita a bordo di una giostra al Luna Park di Galliate, saranno processati il sindaco del paese Claudiano Di Caprio, il comandante della polizia locale Angelo Falcone, il proprietario Luca Massimiliano Ferri, e l’ingegnere biellese Graziano Minero, il professionista che aveva redatto la certificazione di legge della giostra. Così ha deciso il gup di Novara Maria Amoruso al termine dell’udienza preliminare tenutasi oggi, 17 gennaio, nel primo pomeriggio. La prima udienza del dibattimento è stata fissata per il 14 febbraio.

E’ uscito invece dal processo Dario Allegretti, il professionista che aveva firmato l’autorizzazione per l’installazione del Mini Tagadà nella piazza centrale del paese, in occasione della festa di San Giuseppe: ha patteggiato un anno di reclusione con la condizionale e un parziale risarcimento del danno.

Un sesto indagato della tragica vicenda, il figlio all’epoca minorenne del titolare dell’attrazione, sarà giudicato dal tribunale dei minori di Torino: probabilmente chiederà la messa alla prova.

Secondo quanto sostiene la Procura, che contesta l’imputazione di omicidio colposo differenziando poi i vari profili di negligenza a seconda del ruolo rivestito e della funzione rivestita da ciascun imputato, la morte della studentessa di Trecate fu causata dal violento urto contro un albero, posizionato all’interno del perimetro della giostra, quindi in una posizione non corretta e pericolosa. La ragazza, durante uno dei giri a una velocità anch’essa ritenuta irregolare, batté la testa e morì poi per un trauma cranico. Così ritengono in particolare i tecnici, ossia il perito che aveva effettuato i sopralluoghi in piazza a Galliate e il medico legale che ha eseguito l’autopsia.

Al processo si sono costituiti parte civile i genitori e la nonna di Ludovica.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Per la morte di Ludovica sulla giostra a Galliate vanno a processo in quattro

Lo ha deciso il gup di Novara Maria Amoruso al termine dell’udienza preliminare di oggi. Quattro rinvii a giudizio per sindaco, comandante dei vigili, giostraio e tecnico

Per la morte della studentessa Ludovica Visciglia, la quindicenne che la sera del 12 marzo 2022, il giorno del suo compleanno, perse la vita a bordo di una giostra al Luna Park di Galliate, saranno processati il sindaco del paese Claudiano Di Caprio, il comandante della polizia locale Angelo Falcone, il proprietario Luca Massimiliano Ferri, e l’ingegnere biellese Graziano Minero, il professionista che aveva redatto la certificazione di legge della giostra. Così ha deciso il gup di Novara Maria Amoruso al termine dell’udienza preliminare tenutasi oggi, 17 gennaio, nel primo pomeriggio. La prima udienza del dibattimento è stata fissata per il 14 febbraio.

E’ uscito invece dal processo Dario Allegretti, il professionista che aveva firmato l’autorizzazione per l’installazione del Mini Tagadà nella piazza centrale del paese, in occasione della festa di San Giuseppe: ha patteggiato un anno di reclusione con la condizionale e un parziale risarcimento del danno.

Un sesto indagato della tragica vicenda, il figlio all’epoca minorenne del titolare dell’attrazione, sarà giudicato dal tribunale dei minori di Torino: probabilmente chiederà la messa alla prova.

Secondo quanto sostiene la Procura, che contesta l’imputazione di omicidio colposo differenziando poi i vari profili di negligenza a seconda del ruolo rivestito e della funzione rivestita da ciascun imputato, la morte della studentessa di Trecate fu causata dal violento urto contro un albero, posizionato all’interno del perimetro della giostra, quindi in una posizione non corretta e pericolosa. La ragazza, durante uno dei giri a una velocità anch’essa ritenuta irregolare, batté la testa e morì poi per un trauma cranico. Così ritengono in particolare i tecnici, ossia il perito che aveva effettuato i sopralluoghi in piazza a Galliate e il medico legale che ha eseguito l’autopsia.

Al processo si sono costituiti parte civile i genitori e la nonna di Ludovica.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata