Ricorso al Tar, adesso si può davvero procedere. Con l’autenticazione delle firme, avvenuta questa mattina, sabato 26 marzo, con la partecipazione del legale torinese Chiara Servetti, l’azione legale contro la delibera della giunta Canelli potrà muovere ufficialmente i primi passi.
Per arrivare a un momento così formale il “Comitato per Pernate” ha organizzato un momento di convivialità nella piazza principale della frazione, con musica e balli. Nel pomeriggio gli attivisti si sono invece spostati a Novara, nella centrale piazza Duomo, con l’allestimento di un gazebo e la distribuzione di materiale informativo ai passanti.
«Abbiamo raccolto i sottoscrittori, ai quali si sono aggiunti un centinaio di finanziatori delle spese – ha spiegato Carlo Ferro del “Comitato” – I primi (poco più di cinquanta, ndr) saranno quelli che ufficialmente si costituiranno davanti al Tribunale amministrativo regionale, partecipando attivamente all’azione legale». Ovviamente il loro numero è inferiore perché «devono essere portatori di un interesse legittimo, quindi residenti, proprietari di un immobile o di un terreno».
Soddisfazione anche per quanto la riguarda la parte economica: «In un momento non facile, dove la gente soldi in tasca non ne ha tantissimi e magari non li vuole spendere, abbiamo registrato un bel momento di cittadinanza attiva, con molti che si sono autotassati per sostenere la propria idea. Se l’amministrazione ci avesse ascoltato non sarebbe stato necessario arrivare a tutto questo».
Ferro ha poi voluto uscire per un attimo dalla dimensione prettamente locale: «Parliamo dei problemi che può avere la provincia, a cominciare da quello dell’acqua, che sta coinvolgendo il Medio Novarese e arriverà al Basso. Se continuiamo a scavare pozzi per la logistica come il nuovo insediamento all’ex Mulino Tacchini, dove un noto marchio di moda ha inoltrato la richiesta per la derivazione di acqua con un volume annuo di 800 mila metri cubi, 45 litri al secondo. Capiamo che ci sia necessità di acqua per queste attività ma prima dobbiamo fermarci un attimo per capire come siamo messi come ambiente, quanto possiamo sopportare queste cose, senza magari correre il rischio in futuro di dover tagliare l’approvvigionamento ai cittadini per qualche ora. In tutto questo vediamo una superficialità nella gestione del fenomeno».
Già annunciata la prossima manifestazione, in programma sabato 1° aprile a partire dalle 16. Il ritrovo è previsto in piazza Garibaldi davanti alla Stazione ferroviaria (i pernatesi partiranno dalla frazione un’ora prima) dove si formerà un corteo che risalirà verso il centro cittadino per arrivare sino davanti a Palazzo Cabrino.