Perseguita la ex pedinandola anche in vacanza, arrestato alla Polizia

Santa Rita risvegliata dal boato
Il ragazzo ha di fatto violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a cui era sottoposto continuando a farle sentire la sua presenza

Nel pomeriggio del 26 luglio la Polizia di Stato di Novara ha dato esecuzione all’ordinanza di sostituzione della misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Novara a carico di un ragazzo, già in passato condannato per stalking nei confronti di una precedente compagna, per il quale era in atto il divieto di avvicinamento alla persona offesa, disponendo che gli venisse applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

Al termine di una breve frequentazione il ragazzo non avrebbe accettato che la donna non avesse più intenzione di avere contatti con lui, per questo motivo avrebbe messo in atto una serie di comportamenti gravemente persecutori, arrivando a rintracciarla tramite social e di persona, anche attraverso le persone a lei vicine, monitorandola costantemente, anche in vacanza e seguendola nei suoi spostamenti.

Nonostante avesse il divieto di comunicare con lei, continuava a cercarla, anche tramite i suoi amici, che contattava continuamente con lo scopo di farle sapere che era a conoscenza dei suoi spostamenti e delle sue abitudini di vita.

L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile ha permesso di ricostruire capillarmente e di circostanziare ogni episodio ed ogni attività messa in atto dall’uomo per terrorizzare la donna, che di fatto non si sentiva libera da più di un anno di muoversi. Il ragazzo ha di fatto violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a cui era sottoposto continuando a farle sentire la sua presenza.

Di recente la donna si era vista costretta a sporgere un’ulteriore querela anche nella località turistica in cui era in vacanza, fornendo elementi utili a ricostruire le gravi condotte persecutorie messe in atto dal suo stalker. Gli elementi forniti hanno fatto sì che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Novara emanasse, su richiesta del PM, la misura cautelare della custodia in carcere, sulla base delle risultanze evidenziate dalla Squadra Mobile.

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Perseguita la ex pedinandola anche in vacanza, arrestato alla Polizia

Il ragazzo ha di fatto violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a cui era sottoposto continuando a farle sentire la sua presenza

Santa Rita risvegliata dal boato

Nel pomeriggio del 26 luglio la Polizia di Stato di Novara ha dato esecuzione all’ordinanza di sostituzione della misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Novara a carico di un ragazzo, già in passato condannato per stalking nei confronti di una precedente compagna, per il quale era in atto il divieto di avvicinamento alla persona offesa, disponendo che gli venisse applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

Al termine di una breve frequentazione il ragazzo non avrebbe accettato che la donna non avesse più intenzione di avere contatti con lui, per questo motivo avrebbe messo in atto una serie di comportamenti gravemente persecutori, arrivando a rintracciarla tramite social e di persona, anche attraverso le persone a lei vicine, monitorandola costantemente, anche in vacanza e seguendola nei suoi spostamenti.

Nonostante avesse il divieto di comunicare con lei, continuava a cercarla, anche tramite i suoi amici, che contattava continuamente con lo scopo di farle sapere che era a conoscenza dei suoi spostamenti e delle sue abitudini di vita.

L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile ha permesso di ricostruire capillarmente e di circostanziare ogni episodio ed ogni attività messa in atto dall’uomo per terrorizzare la donna, che di fatto non si sentiva libera da più di un anno di muoversi. Il ragazzo ha di fatto violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a cui era sottoposto continuando a farle sentire la sua presenza.

Di recente la donna si era vista costretta a sporgere un’ulteriore querela anche nella località turistica in cui era in vacanza, fornendo elementi utili a ricostruire le gravi condotte persecutorie messe in atto dal suo stalker. Gli elementi forniti hanno fatto sì che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Novara emanasse, su richiesta del PM, la misura cautelare della custodia in carcere, sulla base delle risultanze evidenziate dalla Squadra Mobile.

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