Entro la fine dell’anno installate le nuove telecamere. In tutto sono 260

«Se non ci saranno intoppi legati anche all’emergenza Covid, che hanno impedito nel periodo da febbraio a settembre ai tecnici di poter operare a pieno regime, tutte le nuove telecamere del sistema di videosorveglianza del Comune saranno installate entro il prossimo 31 dicembre». Lo ha confermato questa mattina, venerdì 6 novembre, l’assessore alla Sicurezza Luca Piantanida nel corso dei lavori della VI Commissione rispondendo a uno dei diversi quesiti avanzati in merito alla presentazione del regolamento di videosorveglianza.

«Ci rendiamo conto – ha detto l’esponente della Giunta presentando il documento – che potrebbe essere considerata un’attività “invasiva”, ma riteniamo che si tratti di un servizio a vantaggio della sicurezza dei cittadini, senza ingerenze nella loro privacy». I dispositivi a oggi installati sono 147 sui 260 previsti e copriranno un po’ tutta la città. In ogni caso non si potrà parlare di “occhi nascosti”: il sito del Comune pubblicherà una mappa dove sarà indicata la collocazione delle telecamere e sul posto un apposito cartello segnalerà la loro presenza.

Le loro funzioni, è stato spiegato dal comandante della Polizia locale Pietro Di Troia, anche lui “videocollegato”, saranno quelle di «deterrente, ma saranno utilizzate anche per individuare e risalire ai responsabili di qualsiasi tipo di delitto, incluso quello legato al degrado urbano». In parole povere, dovrebbe essere sempre più dura per quelli che abbandonano rifiuti di ogni tipo, trasformando alcune zone periferiche in vere e proprie discariche abusive.

 

 

L’intero sistema coinvolgerà una vera e propria “cabina di regia” comprendente il Comando di Polizia locale, la Questura e i Carabinieri, cui spetterà il compito di acquisire le immagini registrate e cancellarle una volta trascorsi i termini di legge. Ma non solo. Entreranno in funzione anche dei “control room” installati su tutte le arterie di accesso – uscita dalla città: tre (situati in corso della Vittoria, corso Milano e via Biandrate) sono già stati autorizzati, altri cinque (corso Trieste, corso XXIII Marzo, corso Vercelli, corso Risorgimento e via Valsesia) lo saranno a breve. Il loro compito, come spiegato da Piantanida e Di Troia, «attraverso la lettura della targa, sarà quello di accertare se un veicolo risulta coperto dall’assicurazione, in regola con la revisione del mezzo, ma anche per verificare il transito di qualche auto “sospetta” e ai fini di monitorare i flussi di traffico».

Qualche perplessità è stata evidenziata dai commissari di minoranza sul fatto che le telecamere saranno collocate anche nei pressi delle scuole. In particolare, Nicola Fonzo, richiamandosi a un episodio accaduto in Veneto dove un dirigente scolastico è stato sanzionato dall’Ispettorato del lavoro per aver fatto uso degli strumenti elettronici impropriamente, ha ricordato come queste azioni dovrebbero essere preventivamente concordata a livello sindacale. Posto che la legge, nello specifico un articolo dello “Statuto dei lavoratori” del 1970, vieti l’uso di impianti audiovisivi per il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, Di Troia ha ribadito che «la funzione delle telecamere sarà improntata unicamente a garantire la sicurezza di tutti».

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Entro la fine dell’anno installate le nuove telecamere. In tutto sono 260

«Se non ci saranno intoppi legati anche all’emergenza Covid, che hanno impedito nel periodo da febbraio a settembre ai tecnici di poter operare a pieno regime, tutte le nuove telecamere del sistema di videosorveglianza del Comune saranno installate entro il prossimo 31 dicembre». Lo ha confermato questa mattina, venerdì 6 novembre, l’assessore alla Sicurezza Luca Piantanida nel corso dei lavori della VI Commissione rispondendo a uno dei diversi quesiti avanzati in merito alla presentazione del regolamento di videosorveglianza.

«Ci rendiamo conto – ha detto l’esponente della Giunta presentando il documento – che potrebbe essere considerata un’attività “invasiva”, ma riteniamo che si tratti di un servizio a vantaggio della sicurezza dei cittadini, senza ingerenze nella loro privacy». I dispositivi a oggi installati sono 147 sui 260 previsti e copriranno un po’ tutta la città. In ogni caso non si potrà parlare di “occhi nascosti”: il sito del Comune pubblicherà una mappa dove sarà indicata la collocazione delle telecamere e sul posto un apposito cartello segnalerà la loro presenza.

Le loro funzioni, è stato spiegato dal comandante della Polizia locale Pietro Di Troia, anche lui “videocollegato”, saranno quelle di «deterrente, ma saranno utilizzate anche per individuare e risalire ai responsabili di qualsiasi tipo di delitto, incluso quello legato al degrado urbano». In parole povere, dovrebbe essere sempre più dura per quelli che abbandonano rifiuti di ogni tipo, trasformando alcune zone periferiche in vere e proprie discariche abusive.

 

 

L’intero sistema coinvolgerà una vera e propria “cabina di regia” comprendente il Comando di Polizia locale, la Questura e i Carabinieri, cui spetterà il compito di acquisire le immagini registrate e cancellarle una volta trascorsi i termini di legge. Ma non solo. Entreranno in funzione anche dei “control room” installati su tutte le arterie di accesso – uscita dalla città: tre (situati in corso della Vittoria, corso Milano e via Biandrate) sono già stati autorizzati, altri cinque (corso Trieste, corso XXIII Marzo, corso Vercelli, corso Risorgimento e via Valsesia) lo saranno a breve. Il loro compito, come spiegato da Piantanida e Di Troia, «attraverso la lettura della targa, sarà quello di accertare se un veicolo risulta coperto dall’assicurazione, in regola con la revisione del mezzo, ma anche per verificare il transito di qualche auto “sospetta” e ai fini di monitorare i flussi di traffico».

Qualche perplessità è stata evidenziata dai commissari di minoranza sul fatto che le telecamere saranno collocate anche nei pressi delle scuole. In particolare, Nicola Fonzo, richiamandosi a un episodio accaduto in Veneto dove un dirigente scolastico è stato sanzionato dall’Ispettorato del lavoro per aver fatto uso degli strumenti elettronici impropriamente, ha ricordato come queste azioni dovrebbero essere preventivamente concordata a livello sindacale. Posto che la legge, nello specifico un articolo dello “Statuto dei lavoratori” del 1970, vieti l’uso di impianti audiovisivi per il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, Di Troia ha ribadito che «la funzione delle telecamere sarà improntata unicamente a garantire la sicurezza di tutti».

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