Da lunedì 10 maggio, al momento della pre adesione alla campagna vaccinale, sul portale ilpiemontetivaccina.it, verrà indicata la decade in cui è prevista l’inoculazione, ma non l’appuntamento con data, ora e luogo che, sarà comunicato successivamente tramite sms, come avviene tuttora. Un dettaglio di cui ha parlato oggi, 4 maggio, in consiglio regionale l’assessore alla Sanità Luigi Icaardi.
«Come è possibile che in Lombardia, Sicilia, Toscana, Lazio, Calabria e Abruzzo venga comunicato l’appuntamento per la somministrazione del vaccino Covid al momento della prenotazione mentre in Piemonte no? E’ un passo avanti, ma non è sufficiente. La campagna vaccinale è cominciata ormai da più di quattro mesi, rischia di diventare un’operazione strutturale per i prossimi anni, ma noi la gestiamo ancora con una procedura d’emergenza. Si tratta di una scelta organizzativa che va superata» afferma il vice presidente della commissione Sanità e consigliere Domenico Rossi rilevando il disagio raccolto dai piemontesi derivante da disservizi di un sistema di prenotazione inadeguato che lascia l’utente all’oscuro di tutto in una situazione aggravata dal doppio binario che vede vaccinati per prima i cittadini che hanno un medico di base che ha aderito alla campagna rispetto a tutti gli altri.
«Si parla tanto di transizione digitale, ma qui in Piemonte facciamo fatica a collegare il portale di registrazione e le agende – aggiunge Rossi -. Con un sistema più automatizzato potremmo sgravare i medici e le Asl anche da una quota importante di lavoro burocratico. Ad esempio, l’attestazione di quarantena deve essere richiesta al medico di base che deve prenderne visione in piattaforma e poi preparare il certificato necessario per il datore di lavoro. Basterebbe collegare la piattaforma al fascicolo sanitario elettronico e fare in modo che i cittadini possano scaricarlo in autonomia».