Il Piemonte sta per entrare in zona gialla? Un annuncio che il governatore aveva fatto nei giorni scorsi, ma per il quale non c’è ancora certezza. Se i dati del contagio scenderanno, allora è probabile che da domenica 13 dicembre avvenga il passaggio nella zona di minore allerta.
Però, nella giornata di ieri, i ricoveri all’ospedale Maggiore sono aumentati: dai 142 di domenica, lunedì ne sono stati registrati 148 con tre pazienti in più in terapia intensiva. Diminuiti di poche unità, invece, quelli ricoverati all’ospedale di Borgomanero: 47 nella giornata di ieri contro i 50/52 dei giorni precedenti. Da due giorni i nuovi contagi sul territorio piemontese sono meno di 1000, dunque in diminuzione: domenica 911, lunedì 952.
Ma cosa comporterebbe il passaggio in zona gialla? Intanto resterebbe in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, però ristoranti e bar potrebbero riaprire con consumo al tavolo fino alle 18, poi solo servizio di asporto. Nella zona gialla sono consentiti gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune senza autodichiarazione oltre che tra regioni gialle limitrofe.
Regole che, però, resterebbero in vigore solo una settimana, perché da lunedì 21 dicembre e fino al 6 gennaio, il Governo, con l’ultimo Dpcm, ha già previsto il divieto di spostamento tra regioni di qualsiasi colore. Inoltre il dl del 2 dicembre, noto come Decreto Natale, prevede che nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio non è possibile spostarsi nemmeno al di fuori del proprio Comune con un coprifuoco dalle 22 alle 6 per Natale e Santo Stefano, dalle 22 alle 7 per Capodanno. Una decisione che sta facendo discutere e per la quale lo stesso presidente Cirio ha inviato un appello al premier Conte.