Piemonte, martedì si decide il destino delle scuole

«Sulla base di quanto stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri, nella nostra regione le scuole dovrebbero riaprire domani. Noi però non riteniamo di aprire domani, io modulo il rientro con alcuni due giorni di sospensione confermando l’apertura con un’opera di igienizzazione secondo modalità operative così come è stato comunicato ieri (leggi qui). Questo non vuol dire che mercoledì si tornerà a scuola, le decisioni verranno assunte martedì: tutto dipende dalla vicinanza con la Lombardia e alla luce dell’evoluzione della situazione».

 

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Una dichiarazione del presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, comunicata durante la conferenza stampa di stasera.

La conferma è arrivata anche dal sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «Stiamo lavorando perchè le suole rimangano chiuse ancora tutta la settimana. Inspiegabilmente il governo tratta il Piemonte come una zona dove non è successo nulla: io trovo che sia troppo prudente per il fatto che siamo una regione di confine con la Lombardia dove è tutto bloccato per un’altra settimana. L’apertura dell’eventuale ripresa dell’attività didattica è, dunque, fissata per mercoledì, ma con la possibilità di valutare una diversa decisione. È vero che si era deciso per un graduale ritorno ala normalità, ma bisogna anche navigare a vista perchè il quadro epidemiologico può cambiare di ora in ora. Siamo, infatti, di fronte a un virus estremamente veloce nella diffusione, e ciò può portare in breve tempo a dover ricoverare molte persone anche in terapia intensiva. Questi posti non sono infiniti ed è per questo che sono necessarie le misure contenitive. Dunque trovo assurdo che in Lombardia le scuole rimangano chiuse, invece Piemonte possano riaprire subito; così come trovo assurdo che gli studenti lombardi non possano frequentare le scuole nella loro regione, ma le nostre sì. Nel caso in cui dovessero riaprire mercoledì, mi attiverò per evitare che ci sia una frequentazione delle nostre scuole da parte degli alunni della Lombardia. Mi rendo conto che questa situazione sia difficile, ma non ci sono altri metodi».

La situazione in Piemonte
Sale a 49 il numero delle persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte: 37 si trovano in provincia di Asti, 5 a Torino, 3 a Novara, 3 nel Vco e 1 a Vercelli. Di questi, 11 si trovano ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 2 a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti in terapia intensiva sono 2 (uno a Asti e uno a Vercelli). Tutti gli altri sono collocati in isolamento domiciliare fiduciario.

Al momento, risulta precauzionalmente chiuso il Pronto Soccorso di Tortona, in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.

Un’altra persona, assistita in emergenza al Pronto Soccorso di Borgo Sesia, è stata immediatamente trasferita nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vercelli, dove le camere di rianimazione sono state tutte destinate al ricovero dei pazienti definiti “casi probabili” di contagio al “coronavirus covid19”.

Tutti i sanitari impegnati nel soccorso dei casi di Borgo Sesia e Tortona sono stati posti in osservazione.

Dall’Istituto superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso in Piemonte, sui 49 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Sulla base di quanto stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri, nella nostra regione le scuole dovrebbero riaprire domani. Noi però non riteniamo di aprire domani, io modulo il rientro con alcuni due giorni di sospensione confermando l'apertura con un'opera di igienizzazione secondo modalità operative così come è stato comunicato ieri (leggi qui). Questo non vuol dire che mercoledì si tornerà a scuola, le decisioni verranno assunte martedì: tutto dipende dalla vicinanza con la Lombardia e alla luce dell'evoluzione della situazione».   [the_ad id="62649"]   Una dichiarazione del presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, comunicata durante la conferenza stampa di stasera. La conferma è arrivata anche dal sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «Stiamo lavorando perchè le suole rimangano chiuse ancora tutta la settimana. Inspiegabilmente il governo tratta il Piemonte come una zona dove non è successo nulla: io trovo che sia troppo prudente per il fatto che siamo una regione di confine con la Lombardia dove è tutto bloccato per un'altra settimana. L'apertura dell'eventuale ripresa dell'attività didattica è, dunque, fissata per mercoledì, ma con la possibilità di valutare una diversa decisione. È vero che si era deciso per un graduale ritorno ala normalità, ma bisogna anche navigare a vista perchè il quadro epidemiologico può cambiare di ora in ora. Siamo, infatti, di fronte a un virus estremamente veloce nella diffusione, e ciò può portare in breve tempo a dover ricoverare molte persone anche in terapia intensiva. Questi posti non sono infiniti ed è per questo che sono necessarie le misure contenitive. Dunque trovo assurdo che in Lombardia le scuole rimangano chiuse, invece Piemonte possano riaprire subito; così come trovo assurdo che gli studenti lombardi non possano frequentare le scuole nella loro regione, ma le nostre sì. Nel caso in cui dovessero riaprire mercoledì, mi attiverò per evitare che ci sia una frequentazione delle nostre scuole da parte degli alunni della Lombardia. Mi rendo conto che questa situazione sia difficile, ma non ci sono altri metodi». La situazione in Piemonte Sale a 49 il numero delle persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte: 37 si trovano in provincia di Asti, 5 a Torino, 3 a Novara, 3 nel Vco e 1 a Vercelli. Di questi, 11 si trovano ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 2 a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti in terapia intensiva sono 2 (uno a Asti e uno a Vercelli). Tutti gli altri sono collocati in isolamento domiciliare fiduciario. Al momento, risulta precauzionalmente chiuso il Pronto Soccorso di Tortona, in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”. Un’altra persona, assistita in emergenza al Pronto Soccorso di Borgo Sesia, è stata immediatamente trasferita nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vercelli, dove le camere di rianimazione sono state tutte destinate al ricovero dei pazienti definiti “casi probabili” di contagio al “coronavirus covid19”. Tutti i sanitari impegnati nel soccorso dei casi di Borgo Sesia e Tortona sono stati posti in osservazione. Dall’Istituto superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso in Piemonte, sui 49 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.   [the_ad id="62649"]  

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore